Sardegna Possibile ha presentato nei giorni scorsi un esposto relativo alle emissioni della Sarlux S.p.A., nei giorni tra il 10 e il 16 luglio.
“Il pennacchio di fumo nero è stato visto da diverse centinaia di migliaia di persone per circa una settimana, ma curiosamente l’impresa non si è sentita in dovere di fornire spiegazioni plausibili alla cittadinanza, né le agenzie incaricate del controllo ambientale hanno sentito l’urgenza di intervenire, visitando immediatamente l’impresa ed esigendo spiegazioni dettagliate sulle anomalie che si sono verificate, sulle cause, sulle conseguenze, sui provvedimenti adottati e via dicendo – scrive l’associazione – stiamo parlando non di atti di buona volontà ma di prescrizioni legali, sia in un caso che nell’altro”.
“Quindi è chiaro che alla Saras-Sarlux non solo si verificano situazioni fuori norma, potenzialmente pericolose per la salute della cittadinanza e del territorio, ma accade anche un secondo tipo di irregolarità, e cioè che i sistemi di controllo si inibiscono, i mezzi di comunicazione (in particolare la stampa) sorvolano, minimizzano, rassicurano, neanche fossero al servizio dell’impresa anziché della cittadinanza, e tutto converge per consentire all’azienda di fare i propri comodi senza grandi disturbi – prosegue la nota – l’invio coordinato di messaggi di posta elettronica a impresa, enti di controllo, amministrazione pubblica e mezzi di comunicazione ha visto centinaia di cittadini e numerose organizzazioni uniti in una causa comune”.
“Come Associazione politica abbiamo preso l’iniziativa di mandare una diffida a adempiere agli obblighi di pubblicazione in materia ambientale rivolta al Comune di Sarroch, di cui parleremo più diffusamente – denunciano – la combinazione delle diverse iniziative ha iniziato a dare effetto, primo tra tutti un timido comunicato da parte del Sindaco che si dichiara non più disposto a fare il portavoce della Sarlux Spa. Ma tutto questo non basta”.
“È necessario, infatti, riuscire a opporsi in qualche modo a questa situazione. Per esempio, chiedendo esplicitamente alla Procura di avviare delle indagini, attraverso un esposto, se gli esposti sono numerosi, le motivazioni per avviare un’indagine cresceranno”, conclude Sardegna Possibile.