E’ l’alba quando, dopo sei ore di riunione assai tesa e dure discussioni, il Consiglio dei ministri dà mandato a Cassa depositi e prestiti per avviare, entro il 27 luglio, il percorso che dovrebbe portare all’uscita progressiva dei Benetton, prima scendendo al 10-12% dell’azionariato, poi con un’ulteriore diluizione in coincidenza con la quotazione in borsa di Aspi. Tra i punti della proposta transattiva di Aspi arrivata in Cdm c’è la “rinuncia a tutti i giudizi promossi in relazione alle attività di ricostruzione del ponte Morandi, al sistema tariffario, compresi i giudizi promossi avverso le delibere dell’Autorità di regolazione dei trasporti (ART) e i ricorsi per contestare la legittimità dell’art. 35 del decreto-legge “Milleproroghe””. Inoltre è prevista la “riscrittura delle clausole della convenzione al fine di adeguarle all’articolo 35 del dl “Milleproroghe””, che ha ridotto l’indennizzo in caso di revoca da 23 a 7 miliardi.
“E’ un altro dossier che abbiamo ricondotto alla ragione”. Così il premier Giuseppe Conte ha risposto ad una domanda su aspi, arrivando al Senato. “Siamo abbastanza soddisfatti”, ha aggiunto Conte.
“Non si sa ancora nulla” dell’accordo tra il governo e Aspi: “Costi delle opere, chi ci guadagna e chi ci perde. Ci sa tanto di fregatura e vogliamo che siano chiari”. Matteo Salvini, interpellato dall’ANSA all’ingresso in Senato, spiega che la Lega porterà in Aula la sua mozione su Aspi. Il voto dovrebbe svolgersi la prossima settimana.
De Micheli, soluzione tutela italiani e lavoro – “La soluzione della vicenda Aspi del Governo tutela l’interesse pubblico di tutti gli italiani e i lavoratori dell’azienda. Ora avanti con gli investimenti già definiti per le infrastrutture e le fondamentali opere di manutenzione per la sicurezza delle nostre autostrade”. Così la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli su Twitter.
Atlantia, ulteriore balzo in Piazza Affari (+25%) – Atlantia infrange un nuovo diaframma in Piazza Affari, dove guadagna il 25,69% a 14,28 euro, riportandosi ai livelli dello scorso 8 luglio. Recuperati gli 1,7 miliardi di euro persi lunedì scorso (-15,19% a 11,36 euro) dopo la bocciatura del presidente del consiglio Giuseppe Conte alla proposta da 3,4 miliardi di euro di Aspi. Un calo, quello di lunedì, superiore a quello registrato tra il 4 e il 18 marzo scorsi, quando il titolo era precipitato fino a 9,82 euro a seguito dei dati di traffico autostradale e aeroportuale per l’emergenza Covid. Il balzo odierno supera la debacle del 16 agosto 2018 (-22,25%) all’indomani del crollo del Ponte Morandi, ma con un prezzo ben al di sotto dei 18,3 euro di allora.
Le reazioni all’intesa – Di Maio: ‘Ottimo risultato’. Zingaretti: ‘Buona scelta’. Mentre la Lega va all’attacco
Soddisfatto il premier, Giuseppe Conte, secondo il quale, ha vinto lo Stato, hanno vinto i cittadini. “Ieri è successo qualcosa di assolutamente inedito nella storia politica italiana. Il Governo ha affermato un principio, in passato calpestato: le infrastrutture pubbliche sono un bene pubblico prezioso, che deve essere gestito in modo responsabile, garantendo la piena sicurezza dei cittadini e un servizio efficiente”, scrive Conte su Fb. “Nel Cdm di ieri è stata scritta una pagina inedita della nostra storia. L’interesse pubblico ha avuto il sopravvento rispetto a un grumo ben consolidato di interessi privati.Ha vinto lo Stato. Hanno vinto i cittadini” , aggiunge.