Via entro il 2020 gli abusi edilizi sull’isola di Budelli e addio all’esilio volontario per l’80enne Mauro Morandi, per oltre trent’anni il custode solitario dell’isola per conto della vecchia proprietà, oggi considerato inquilino senza alcun titolo di un bene dello Stato. Il Parco nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena accelera. L’ultimo consiglio del direttivo ha deciso di andrà avanti a tappe forzate per tenere fede al cronoprogramma stilato due anni fa e avviato lo scorso anno con un’opera di bonifica e di pulizia cui dovrà seguire l’abbattimento di opere realizzate senza autorizzazione, come stabilito dal Comune di La Maddalena.
La volontà politica del Parco, sebbene sia impossibile indicare una data, è chiarissima: gli interventi di recupero dell’immobile sono inseriti tra le priorità di amministratori e management. È ormai storia il fatto che quella che viene indicata come “la casa del custode” abbia subito nel corso dei decenni modifiche e trasformazioni che, secondo il Parco, almeno in parte sono state realizzate senza alcun permesso. Per questo motivo saranno abbattute, e l’avvio del cantiere sarà l’occasione per accommiatarsi da Morandi, che non potrà stare lì durante i lavori né ci potrà tornare in seguito.
Morandi avrebbe dovuto lasciare l’Isola nell’agosto del 2017 ma il suo “sfratto” era stato fermato da una petizione on line che aveva raccolto 18mila sottoscrizioni. Oggi il suo addio sembra quasi una certezza.
Le demolizioni e il ripristino dello stato dei luoghi rappresenteranno un secondo step rispetto alla bonifica fatta l’anno scorso, con 9 quintali di rifiuti asportati via mare: plastiche, bottiglie di vetro, legname di risulta, ferro, bidoni, materassi, persino un’enorme boa in metallo. Recuperare l’edificio che affaccia sulla Spiaggia Rosa costerà al Parco 60mila euro. L’idea è di realizzare un osservatorio ambientale