Titolato, fuori dai partiti e con abilità politiche già esercitate in ambiti rilevanti, come economia e ricerca. È il candidato che metterebbe d’accordo Pd e soci col M5s in vista delle elezioni in programma il 20 settembre per assegnare il seggio del Senato rimasto vacante dopo il decesso di Vittoria Bogo Deledda, esponente pentastellata morta il 17 marzo scorso. A Palazzo Madama il governo Conte ha una maggioranza risicatissima, perciò la partita è fondamentale: per questo si cerca un accordo per non avvantaggiare l’altro fronte, favorito dai sondaggi.
Andando da soli, Pd e Cinquestelle non hanno grandi nomi da spendere. Il Movimento corteggia Alessandro Di Battista per portare entusiasmo in un partito in crisi d’identità. Per gli addetti ai lavori è fantapolitica, così come la candidatura del premier Conte, ventilata nelle scorse settimane. Anche i dem sono incerti. A ovest si nominano Silvio Lai e Gianfranco Ganau, già in lizza e sconfitti alle politiche del 2018, a est si parla di Carlo Careddu e Giuseppe Meloni. Nessuno dei quattro rappresenterebbe una novità. Tra i nomi adeguati all’identikit tracciato da Pd e M5s, ne spiccano due. Uno è Massimo Carpinelli, rettore in scadenza dell’Università di Sassari: piace ai pentastellati e non dispiace ai dem. Ma la novità vera è Paolo Manca, presidente di Federalberghi Sardegna, 42 anni, lunga gavetta negli alberghi di famiglia, ai vertici della Fedazione giovani prima di passare tra i “grandi”, nel 2015. Manca piace ed è considerato il portavoce del dissenso espresso dal comparto turistico alla Giunta regionale di centrodestra.
Schieramento che sta pressando sia Roma che Cagliari su una questione preliminare: senza accorpare suppletive e amministrative, la bassa affluenza privilegerà il centrosinistra. Nomi? La quadratura del cerchio è Antonello Peru. Passato da Forza Italia a Ud-Cambiamo!, il consigliere regionale più votato in Sardegna, in riavvicinamento col governatore Solinas, riporterebbe il sereno a nord-ovest, dove la coalizione è in tumulto, e libererebbe un seggio per gli Azzurri in via Roma. Si parla anche di Giuseppe Fasolino, assessore regionale della Programmazione. Che la Lega sia in flessione lo certifica il “derby” tra il presidente del Consiglio regionale, l’algherese Michele Pais, e il suo capogruppo, il gallurese Dario Giagoni. I giochi sono ufficialmente aperti.