“Siamo qui per un test, non per una passerella. Il governo vuole verificare l’andamento dei lavori”. Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a Venezia in occasione della cerimonia per il primo test completo delle dighe mobili del Mose.
“E’ giusto avere dubbi, è giusta la dialettica, ma dico a chi sta protestando, ai cittadini e intellettuali, concentriamoci sull’obiettivo di completare il Mose” ha aggiunto Conte. “Facciamo in modo che funzioni – ha proseguito -. Di fronte all’ultimo miglio la politica si assume le proprie responsabilità e decide che con un ulteriore sforzo finanziario si completa e si augura che funzioni”.
Spitz: ‘Non è finito, ci vogliono altri 18 mesi’ – “Il Mose non è finito, ci sono 18 mesi di lavori e test, bisognerà avviare il collaudo tecnico funzionale e poi alcuni anni di rodaggio per l’avviamento, per la progressiva ottimizzazione con procedure trasparenti e controllo rigoroso dei costi”. Lo ha detto la commissaria alla conclusione del Mose di Venezia, Elisabetta Spitz, aprendo la cerimonia per il sollevamento delle dighe mobili. L’opera, ha proseguito “ha una storia travagliata e controversa, a noi è stato affidato il compito di portarla a termine. Una lunga pagina si chiude, Ringraziamo i veneziani per la lunga pazienza. Con le prove dei prossimi mesi sarà già possibile dal prossimo autunno il sollevamento in caso di maree altissime e salvare dall’acqua alta la Laguna”.
La Laguna di Venezia è stata chiusa completamente al mare, con l’effettuazione del primo test completo delle 78 dighe mobili del sistema Mose, per salvare la città dalle acque eccezionali. Alla prova sono presenti il presidente del consiglio Giuseppe Conte, i ministri Lucia Lamorgese, Paola De Micheli e Federico D’Incà, il presidente del Veneto Luca Zaia e il sindaco Luigi Brugnaro. Sull’isola artificiale che divide la Bocca di Porto del Lido è stata approntata una ‘control room’ da cui si possono seguire le operazioni di sollevamento e discesa delle paratoie nelle quattro ‘bocche’, da nord a sud: Lido-Treporti, Lido-San Nicolò, Malamocco e Chioggia. Per consentire l’intera procedura è prevista l’interdizione completa del traffico marittimo.
Una decina le imbarcazioni che si sono radunate nello spazio acqueo davanti a Piazza San Marco per un’azione di protesta contro il Mose. Guardati a vista da imbarcazioni della polizia, i barchini hanno bandiere contro le grandi navi e contro quella che definiscono un’opera inutile.