Regione e Consorzi vini della Sardegna si sono incontrati per decidere come utilizzare i fondi anti-Covid destinati alla viticoltura, settore che ha subito ingenti perdite a causa dell’emergenza sanitaria.
Per la prima volta i nove Consorzi del vino sardo si sono uniti sotto un’unica voce, alla riunione hanno partecipato infatti: Malvasia di Bosa, Vini di Sardegna, vini di Cagliari, Vermentino di Sardegna, Vermentino di Gallura, Alghero, Cannonau di Sardegna, Carignano del Sulcis, Terre di Romangia.
L’impegno è stato strappato all’assessore regionale del Bilancio, Giuseppe Fasolino, che ha convocato il tavolo per venerdì 3 luglio. La viticoltura è uno dei settori che più di tutti ha sofferto e sta soffrendo per l’emergenza sanitaria. Come emerso dal report di Coldiretti Sardegna, le vendite del vino nell’Isola sono crollate del 70%, con punte del 100%, rispetto all’anno precedente, e con la previsione di ulteriori perdite del 65% nei prossimi mesi. Una batosta dovuta principalmente alla chiusura dei principali mercati di riferimento del vino sardo: bar, ristoranti e hotel (47%), enoteche e wine bar (20%).
L’obiettivo dell’incontro è stato quello di discutere dei provvedimenti che la Regione intende mettere in campo per il settore. La richiesta dei Consorzi, sintetizzata dal portavoce Alessandro Dettori, punta ad ottenere interventi immediati per alleviare le perdite causate dalla riduzione delle vendite e dagli alti costi sostenuti in questi mesi dalle cantine. Parallelamente vengono sollecitare misure a sostegno dei territori e del mercato attraverso azioni di promozione e valorizzazione del vino sardo.