Televisita, teleconsulto, telecooperazione, telemonitoraggio, internet of things, intelligenza artificiale, appartengono al dibattito della fantascienza oppure sono già oggi in grado di cambiare subito e in meglio la assistenza sanitaria in Sardegna? Se ne è discusso in un seguitissimo webinar (oltre duecento iscrizioni) organizzato dalla Scuola di formazione politica dei Riformatori che ha avuto due “ospiti esterni” assolutamente eccezionali: l’assessore regionale alla Sanità dell’Emilia Romagna, Raffaele Donini e quello del Veneto, Manuela Lanzarin.
Non a caso, entrambi gli assessori provengono da regioni italiane che, pur di diverso colore politico, hanno affrontato l’emergenza Covid con la stesso approccio: hanno scelto di raggiungere il paziente direttamente sul territorio, cercando di evitare il collasso degli ospedali.
Per ottenere questo risultato, sia in Veneto, che in Emilia, è stato indispensabile accelerare la spinta già in atto verso la sanità digitale, dimostrando quanto sia importante la “regia regionale” perché le meritorie, ma estemporanee iniziative singoleconfluiscano in piattaforme condivise. In Emilia la società pubblica “Lepida”, in Veneto il “Consorzio Arsenal.it – sanità a chilometro zero” sono dunque diventati il braccio operativo della Regione per puntare dritti e decisi verso la sanità digitale, normando e regolando gli aspetti più critici: sensibilizzazione e formazione degli operatori sanitari, comunicazione con il paziente, rispetto della privacy, aspetti di responsabilità professionale e di sicurezza delle cure, inserimento delle voci relative alle nuove prestazioni nel Nomenclatore tariffario!
I due assessori hanno poi affrontato le molte domande poste dai partecipanti, dando l’idea di una strada nuova che merita di essere percorsa immediatamente.
Andrea Di Lenarda, past President dei cardiologi ospedalieriitaliani, ha quindi illustrato l’innovativa esperienza della telemedicina cardiologica nell’area triestina, dimostrando come il gradimento dei pazienti possa camminare insieme alla maggior appropriatezza dell’intervento sanitario e al risparmio di degenze inutili.
E’ stata poi la volta delle esperienze personali di diversi medici sardi. Il Direttore della Cardiologia di San Gavino, Gianfranco Delogu, il Direttore della Chirurgia Toracica del Brotzu, Roberto Cherchi e il Direttore della Clinica Odontoiatrica di Cagliari, Vincenzo Piras hanno dimostrato che anche in Sardegna le cose si muovono.
A Pierpaolo Vargiu, Presidente della Commissione Sanità della Camera nella XVII legislatura, è spettato il compito di illustrare la proposta di legge del Centro Studio dei Riformatori. La dispersione della popolazione sarda, l’alto numero dei piccoli comuni, il disagio nei collegamenti rendono la Sardegna il laboratorio ideale per la sanità digitale e impongono una vera rivoluzione copernicana nella nostra assistenza. Non è più il paziente che si deve recare in ospedale ma, laddove possibile, è la risposta sanitaria di prevenzione o di monitoraggio che deve arrivare direttamente a casa del paziente. In Sardegna è dunque necessario un investimento importante in sanità digitale per potenziare i centri di eccellenza per acuti e assicurare la risposta territoriale alla cronicità.
Il webinar è stato chiuso da Mario Nieddu, Assessore alla Sanità in Sardegna che ha ringraziato i Riformatori per l’impegno e ha condiviso la necessità di fare in fretta e di fare bene. La Regione – ha garantito Nieddu- ha la volontà di non perdere l’opportunità ed è pronta a fare fino in fondo la sua parte di programmazione e di regolazione.