“Siamo allo stremo. La categoria dei fieristi, ambulanti del comparto alimentare ed extralimentare oltre a una forte situazione di disagio economico sta iniziando oggi anche a dover fare i conti con un importante disagio psicologico dato dalla mancanza di certezze, queste soggette alle ingarbugliate maglie burocratiche”.
Lo scrive Ivan Scarpa, presidente regionale Sardegna dell’Associazione Fieristi Italiani.”Dopo mesi di fermo totale – scrive – in cui la categoria si è ingegnata e preparata ad un nuovo ciclo di vita dovuto al cambio netto di operativa per garantire sopratutto agli ospiti e alle Istituzioni il più severo e rispetto delle norme Anticovid, oggi si trova in uno stato di profonda confusione data dalle più variegate letture di ordinanze e normative che portano l’operatore in uno stato di profonda confusione”.
“In Sardegna – conclude Scarpa – un detto popolare dice: Centu concas, Centu berrittas che tradotto letteralmente: cento teste cento cappelli. Capita sovente di trovare il favore della Presidenza di una Regione, dell’ istituzione locale ma il fermo del funzionario locale il cui non vede chiara quella virgola e allora stand-by in attesa che quella virgola venga rettificata a monte per poi scendere a valle e rientrare da dove era nata la criticità su quella virgola che forse era un punto e virgola. Vedilo per tanti Regioni e per tante teste e capelli diversi. Oggi la categoria è allo stremo economico e psicologico proprio perché questa categoria fatta di uomini e donne, famiglie per cui una fiera locale (consentita) un sagra (consentita) rappresentano la possibilità di portare il pane a casa. Chiediamo solo e si ripete due cose : lavoro e rispetto per una categoria che già vi ha rassicurato sul perfetto rispetto delle nuove indicazioni.