Sulla nuova legge sui contratti Forestas che il Consiglio regionale si appresta a discutere Cisl, Fendres-Safor e Fedro sono pronti a proclamare lo stato di agitazione.
E se la normativa dovesse passare e non fosse impugnata dal Governo, verrà impugnata davanti al giudice ordinario probabilmente dagli stessi sindacati che, ipotizzando un tale scenario, sollecitano uno stop all’iter di approvazione del provvedimento così come è stato trasmesso all’Assemblea sarda “Abbiamo avuto notizia che in Consiglio regionale starebbe per andare in discussione una proposta di legge per un inquadramento ‘provvisorio’ dei dipendenti di Forestas nel Contratto collettivo regionale – dicono le sigle – In tali proposte di legge si propone anche il passaggio nella categoria superiore di una parte del personale, anche in deroga al possesso del titolo di studio, inquadramenti nei livelli e nelle categorie in difformità delle disposizioni del decreto legislativo n. 165 del 2001, ignorando i dipendenti del comparto regionale già già inquadrati nel Ccrl Ras e per il quale il diritto alla carriera è bloccato da decenni e in ogni caso è stato sempre limitato con la scusa del rispetto di norme nazionali e costituzionali.
Il Consiglio – dicono – sta per compiere un gesto che rompe il comparto definitivamente e apre a nuovi scenari anche sulla funzionalità, mansioni e operatività”. Secondo Cisl, Fendres-Safor e Fedro, “ancora una volta il Consiglio regionale si vuole sostituire alla legittima contrattazione peraltro agevolando alcuni lavoratori a discapito degli altri, senza validi criteri uguali per tutti, motivo peraltro che potrebbe anche anche destare legittimi sospetti sulla reale operazione che si sta portando avanti.
In sostanza – concludono le tre organizzazioni – il Consiglio regionale vorrebbe sostituirsi al CoRAN e forse, è un sospetto, concordare gli inquadramenti direttamente con qualche gruppo di dipendenti o qualche frangia sindacale di Forestas, sostituendosi a tutti rappresentanti dei lavoratori”.