Cambia la composizione del Gruppo del Pd in Consiglio regionale, riconoscendo il diritto di Rossella Pinna a tornare a pieno titolo sui banchi di Via Roma. La Corte d’Appello di Cagliari infatti ha pubblicato ieri la sentenza che ha respinto il ricorso di Gianluigi Piano (Pd) e ha confermato integralmente la sentenza di primo grado , come richiesto dal difensore di Rossella Pinna, l’avvocato Silvio Pinna di Cagliari, la Pinna e Piano erano candidati nelle liste del Pd nel collegio del Medio Campidano per l’elezione del 16° Consiglio regionale della Sardegna del 24 febbraio 2019. La Corte d’Appello ha dunque dichiarato Piano ineleggibile in quanto al momento della candidatura aveva in essere un contratto di lavoro di tipo subordinato come Segretario particolare dell’Assessore degli Enti Locali, Cristiano Erriu, e dunque “era dipendente regionale”.
Per la legge 154/89 infatti i dipendenti regionali hanno l’obbligo “di dimettersi dall’incarico (cosa che Piano non aveva fatto) oppure , se a tempo indeterminato, devono essere collocati in aspettativa, allo scopo di non condizionare la volontà degli elettori e garantire parità di condizioni tra candidati”. Questo non lo fece Piano che al momento della consultazione elettorale “era stato, dal 2014 e sino alla proclamazione degli eletti, parte dell’Ufficio di Gabinetto, con il ruolo di Segretario particolare dell’Assessore agli Enti Locali, Finanza e Urbanistica” con un contratto di lavoro subordinato a tempo determinato, in qualità di soggetto estraneo all’Amministrazione, con un compenso annuo lordo di euro 68.536,62.
La ragione della disposizione va individuata nella capacità del dipendente pubblico “di esercitare captatio benevolentiae e metus publicae potestatis sugli elettori, e così alterare il regolare svolgimento della competizione elettorale, accumulando posizioni di indebito vantaggio e, in definitiva, ledendo la parità del voto in violazione dell’art. 48 Cost.”
Il tribunale, oltre a mettere in capo al soccombente il pagamento delle spese legali (oltre 17 mila più Iva e spese accessorie) ha pure respinto l’istanza di rimissione della causa alla Corte Costituzionale come richiesto da Piano tramite i suoi avvocati. La sentenza d’Appello è immediatamente esecutiva anche in presenza di un eventuale ricorso in Cassazione dell’ormai ex consigliere regionale Gianluigi Piano.