Il Comune di Sassari si costituirà parte civile nel procedimento penale che vede imputati 82 ultras del Cagliari, accusati di essere responsabili dei disordini che il 25 marzo del 2017 devastarono il centro di Sassari, tenendo in ostaggio la città per un intero pomeriggio.
Per quei reati la Procura di Sassari ha chiesto il rinvio a giudizio di tutti gli 82 tifosi cagliaritani appartenenti al gruppo organizzato degli “Sconvolts”, in gran parte identificati la sera stessa degli scontri, sui pullman che li riportavano. L’udienza preliminare nel quale il giudice deciderà se accogliere la richiesta di rinvio a giudizio degli imputati, si terrà il 30 settembre a Sassari, e per quella data nell’aula di via Roma saranno presenti anche i legali del Comune.
Quel 25 marzo gli ultras del Cagliari arrivarono a Sassari con tre autobus, al seguito della squadra di calcio che in serata aveva in programma un incontro amichevole a Sorso contro la rappresentativa locale.
I tifosi procedendo in corteo dalla fermata dei bus di via Padre Zirano fino alla stazione Ferroviaria in corso Vico, devastarono la città aggredendo i passanti, saccheggiando diverse attività commerciali e danneggiando arredi urbani e auto in sosta. Il raid degli Sconvolts scatenò una guerriglia urbana contro i tifosi della Torres, accorsi nei pressi della Stazione, e contro le forze dell’ordine in schieramento antisommossa. Dopo diverse ore di scontri le forze dell’ordine riuscirono a confinare gli ultras all’interno della stazione ferroviaria e a farli risalire sui pullman. Identificati dalla Digos, per 64 di loro la questura aveva adottato il provvedimento del Daspo, con l’allontanamento dalle manifestazioni sportive fino a sei anni.