È diventato un settore ad alta innovazione e molto richiesto nel momento di riavvio delle imprese. Si tratta della sanificazione e della pulizia che in Sardegna impiega 775 imprese con 6.737 dipendenti.
In questo panorama, circa il 60% delle imprese è occupato da quelle artigiane, 460 realtà e 1.549 addetti. I numeri vengono resi noti dagli studi di Confartiginato Sardegna che ha analizzato i dati Istat 2019. A Cagliari esistono 282 imprese, di cui 135 artigiane, con 3.319 addetti, di cui 468 artigiani. A Nuoro, 59 imprese e 271 addetti, di cui 45 imprese artigiane con 158 addetti; a Oristano ci sono 46 imprese con 286 addetti, con 25 aziende artigiane e 79 addetti; anche Sassari porta buoni numeri: lavorano 276 realtà con 2.122 addetti, di cui 188 artigiane e 659 lavoratori; nel Sud Sardegna, 122 imprese con 735 addetti, di cui 67 artigiane e 186 addetti.
“Solo adesso ci rendiamo conto di quanto sia fondamentale e vasto questo settore, e di quanto dobbiamo dire grazie a tutte le persone che vi operano – commentano Antonio Matzutzi e Maria Amelia Lai, presidente e vice di Confartigianato Imprese Sardegna – un settore strategico che in queste settimane ha permesso agli ospedali di non fermarsi, alle imprese di non chiudere e ai trasporti di continuare a marciare”.
È anche un settore caratterizzato da innovazione tecnologica, che va dai panni ai macchinari più sofisticati. Secondo Confartigianato Sardegna, è necessario che si prenda coscienza che tali processi non sono residuali ma che devono essere tenuti in debita considerazione già nella fase di progettazione degli spazi.