La “spiaggia dei centomila”, così è chiamato il Poetto, forse non diventerà dei cinquantamila. Ma bisognerà fare i conti con le regole del distanziamento. Nessun numero chiuso nell’arenile dei cagliaritani, spiegano dal Comune.
Ma entrerà in vigore una sorta di legge non scritta all’insegna della saggezza popolare: chi tardi arriva male alloggia. O meglio: chi non si sveglia all’ora giusta sarà costretto a rinunciare magari a Prima o Quarta fermata – le zone più frequentate – utilizzando porzioni di arenile non proprio ambitissime da chi vuole vedere il mare da vicino: le file più vicine alla strada nelle “fermate” più lontane dalla città.
“Ho totale fiducia nella capacità dei cagliaritani di autoregolamentarsi – ha spiegato il sindaco Paolo Truzzu su Facebook – il Poetto sarà gratuito e libero. Permettetemi un po’ di ironia: se non ci prenderemo a ombrellate per la conquista dello spazio sarà un’estate come tutte le altre”. Le prime ipotesi sul Poetto 2020 in versione emergenza sanitaria, sono spuntate fuori nel corso della commissione comunale – presente anche l’assessore alle Politiche del mare Alessandro Guarracino – presieduta dal consigliere Raffaele Onnis. Idee per il momento sulla carta perché le modifiche, eventualmente, devono fare i conti con variazioni di piani già in vigore, in primo luogo il Pul, piano urbanistico del litorale. Ma c’è un punto fermo: una superficie di dieci metri quadri per ombrellone. E qui bisogna essere bravi con i calcoli. Occorre prendere le ultime mappe aggiornate sui metri quadri di arenile disponibili al Poetto. E poi cimentarsi con proporzioni e divisioni: non basta dividere per dieci perché ogni spazio ombrellone (10 metri quadri) potrebbe ospitare magari due o tre persone della stessa famiglia o dello stesso gruppo di amici. Niente conteggiatori o buttafuori al Poetto. Magari, quello sì, dei controllori (Polizia locale o altro personale del Comune) per verificare, come arbitri di calcio, il rispetto delle distanze. E si farà un po’ come accade per i posteggi quando appaiono le scritte “posteggio libero” o “posteggio pieno”.
“Cercheremo – avverte Truzzu rivolgendosi ai cagliaritani – di informarvi costantemente e di comunicarvi la percentuale di riempimento della spiaggia”.