A maggio nei parchi in piccoli gruppi, da giugno in centri estivi organizzati anche in oratori e cortili delle scuole.
Per i bambini e gli adolescenti è stata avviata ufficialmente la Fase 2 con una videoconferenza convocata dalla ministra Elena Bonetti con il compito di studiare le modalità per consentire ai bambini di uscire dall’isolamento casalingo in cui lockdown li ha costretti. Il piano infanzia ha un duplice obiettivo: offrire ai minori delle attività educative, poichè prima di settembre non torneranno a scuola, e sostenere i genitori quando ritorneranno al lavoro. Alla riunione hanno partecipato i ministri Lucia Azzolina, Nunzia Catalfo e Vincenzo Spadafora Catalfo, la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa, il presidente dell’Anci Antonio Decaro, quello dell’Upi, Michele De Pascale e la vicepresidente della Regione Emilia Romagna Elly Schlein, il sindaco di Firenze e referente città metropolitane Daria Nardella e il presidente della Società Italiana di Pediatria Alberto Villani.
Il primo incontro, come riferiscono i partecipanti, è partito proprio dal ‘Documento della Società italiana di pediatria’, “che ha richiamato la politica a sviluppare linee d’indirizzo che si basino su prove scientifiche e raccomandazioni internazionali”. Il punto fermo è che i minori in qualsiasi luogo saranno ospitati dovranno rispettare al massimo le regole del distanziamento sociale, per tale ragione la prima ipotesi formulata è che saranno divisi in piccoli gruppi: 4 o 5 con un educatore.
Nella riunione è stato deciso di mettere a punto due protocolli e delle linee guida da sottoporre al presidente del Consiglio e al Comitato Tecnico Scientifico: il primo documento per consentire da maggio attività “in spazi aperti e accessibili a piccoli gruppi contingentati”. E per questo ‘c’è al vaglio l’ipotesi di dare maggiori risorse agli enti locali e alle famiglie per i servizi educativi”. Il secondo protocollo è per l’attività dei centri estivi a giugno con la collaborazione del mondo sportivo, del terzo settore, anche qui con gli enti locali che dovranno individuare e mettere a disposizione gli spazi.
Bonetti assicura che saranno disponibili “risorge aggiuntive” e Catalfo valuta “l’ipotesi di usare il bonus babysitter in maniera più flessibile anche per il pagamento” dei centri estivi e “la possibilità di finanziare i progetti proposti dagli enti locali – ha spiegato – con fondi del mio Ministero”. Per Decaro, Nardella e de Pascale “si lavora da subito a fissare regole certe che dispongano un numero massimo di bambini per ciascun operatore dedicato e che i gruppi siano fissi, che non cambi chi partecipa alle attività, per tenere sotto controllo il contagio”.
Il presidente del Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini l’ha definita “una riunione utile” anche se ha ammesso è “un tema molto complicato perché serviranno luoghi in cui non si rischia per la tutela della salute”. Ma per l’Infanzia rimangono ancora in stand by due proposte più volte reiterate dalla ministra Bonetti: l’assegno straordinario universale per tutti i figli fino a 14 annie la richiesta di riaprire i servizi all’infanzia 0-6 anni. A sostenere le stesse proposte anche il gruppo di parlamentari di maggioranza riuniti nel “tavolo bambini e bambine” che, dopo l’incontro ieri con il premier Conte, chiedono che il nuovo dl tuteli i bambini e propongo un lungo elenco tra cui il ‘sostegno al reddito per le famiglie povere con bonus figli minorenni; supporto psicologico e materiale per neogenitori e neonati; pasto scolastico alle famiglie piu’ povere; mascherine e guanti per i piu’ piccoli’ e chiedono, tra l’altro, l’inserimento di un tecnico esperto dell’Infanzia e dell’adolescenza all’interno della task force.