Cento anni del Cagliari, cinquanta anni fa lo scudetto. E oggi Walter Zenga, campione tra i pali di Inter e Nazionale e ora allenatore – ancora senza esordio ufficiale – del Cagliari festeggia il sessantesimo compleanno. Una torta ‘solitaria’: il tecnico aspetta da settimane al centro sportivo di Assemini la riapertura dei cancelli per riprendere gli allenamenti con Nainggolan e compagni.
“A volte il destino è importante: oltre al mio compleanno, oggi è anche il giorno de Sa die de Sa Sardigna, una bella coincidenza – ha detto questo pomeriggio a Sky – E in Italia in A ho allenato squadre solo in città di mare e in entrambe le isole”. Ora c’è una data della ripartenza, 18 maggio. E Zenga attende con fiducia di poter nuovamente scendere in campo e provare a dare forma e sostanza al suo Cagliari aspettando il via libera al campionato. Finora ha potuto guidare la sua squadra solo in amichevole alla Sardegna Arena contro l’Olbia. E per ora deve accontentarsi di ripassare mentalmente schemi, movimenti e gol (uno solo, quello di Simeone) visti con i galluresi.
“Ho allenato la squadra 5 giorni – ha ricordato sempre a Sky – non sto stressando i giocatori, ma li sento spesso. Sento la squadra già mia: ho sfruttato questo periodo di quarantena per approfondire diverse situazioni”.
Un compleanno, dunque, in solitudine, festeggiato solo con una videochiamata con la famiglia rimasta a casa. Cagliari è solo l’ultima tappa di un percorso avventuroso passato tra mille esperienze. Lineare il curriculum da giocatore con una maglia del cuore, quella dell’Inter, più qualche esperienza pre e post nerazzurra. Più complicato quello dell’allenatore tra Romania, Serbia, Turchia, Emirati Arabi, Arabia Saudita, Regno Unito e un po’ d’Italia. La nuova possibilità in serie A, per Zenga, è arrivata dopo l’esonero di Maran (fatale la sconfitta in casa con la Roma). Ma dopo la conferenza stampa e le prime sedute è sceso anche sul calcio il sipario del lockdown.
Con tanti saluti alle possibilità di rilancio della squadra dopo il periodo buio che ha congelato i sogni europei accarezzati per tante settimane. Zenga ha visto i suoi giocatori più dallo schermo che dal vivo: dopo lo stop ha guidato insieme allo staff gli allenamenti personalizzati in videoconferenza, ognuno da casa propria. Per ora un mister a distanza. Aspettando quell’esordio sempre rimandato.