Il governo accende i fari sull’odio online, infatti a fine gennaio è stato firmato a palazzo Chigi un decreto ministeriale che istituisce un gruppo di lavoro ad hoc.

Una task force per studiare il fenomeno e arrivare anche a delle conclusioni per contrastarlo. In pompa magna si è raccontato della necessità di individuare le «caratteristiche, mappare i possibili strumenti tecnologici di contrasto, identificare le modalità con le quali i gestori delle piattaforme possono contribuire a limitarne l’impatto sulla società nel rispetto dei principi costituzionali».

Per la ministra dell’Innovazione, Paola Pisano, è «un passo in avanti importante che testimonia l’intenzione del governo di conoscere e studiare un fenomeno complesso prima di valutare l’opportunità di qualsiasi intervento regolamentare». Un passo da compiere visto che, sottolinea, «assistiamo quotidianamente a episodi di violenza verbale online che ledono i più elementari diritti delle persone minacciando le potenzialità del web».

È venuto il momento di agire per il titolare della Giustizia, Alfonso Bonafede, che dal nuovo organismo si aspetta anche «proposte per contrastare in maniera efficace un fenomeno che sta trovando purtroppo sempre più spazio sui social e la rete, spesso con conseguenze negative anche nella vita reale».

Soddisfazione dal sottosegretario Andrea Martella, che tiene a precisare: «Non si tratta affatto di demonizzare la rete e l’uso dei social ma semmai si vuole innalzare il livello degli anticorpi sociali e culturali contro il linguaggio d’odio e la tendenza alla sua esibizione e amplificazione nell’ecosistema digitale».

Tra gli esperti scrittori, giornalisti, insomma il meglio dell’esperienze che si trovano sul web, ma anche tale Massimo Mantellini, autore di diversi libri ma anche blogger che proprio oggi pubblica un post colmo di odio volgare nei confronti di Giulietto Chiesa, deceduto nella notte tra il 25 e il 26 aprile.

Sarebbe giusto e doveroso che tale Mantellini si dimetta immediatamente dalla commissione o che esponenti di punta del Governo e della maggioranza facciano il loro dovere di contrastare l’odio sul web.