Un protocollo che tuteli i lavoratori del settore trasporti e i vacanzieri che arrivano nell’isola. E interventi per rilanciare gli aeroporti sardi bloccati totalmente (Alghero e Olbia) o parzialmente (Cagliari) dall’emergenza coronavirus. Per tutto questo occorre con urgenza un tavolo di regia permanente con la Regione, le società di gestione degli aeroporti e le organizzazioni sindacali. Sono alcune delle richieste del segretario generale della Uiltrasporti Sardegna, William Zonca, con la segretaria territoriale per il Nord Sardegna, Elisabetta Manca, in vista della “fase due”.

Per il sindacato, la riapertura del sistema Sardegna, oltre ad avere come punto fondamentale la sicurezza dei cittadini e dei lavoratori (attraverso un test di controllo negli scali sardi per tutti i passeggeri in arrivo), dovrà essere accompagnata da una sostenibilità economica che prevenga eventuali stati di sofferenza delle aziende. “Nel momento in cui il Governo – spiega la Uil – deciderà di riaprire gli aeroporti nazionali bisognerà pensare ai criteri di sostenibilità economica anche per altri scali di Alghero e Olbia, ma ora è necessario un intervento immediato per Cagliari. Non vorremmo vederci costretti a dover gestire situazioni di riduzione del personale su uno scalo che ha garantito finora i servizi essenziali a tutta l’isola: sarebbe inconcepibile”.

La Uiltrasporti Sardegna esprime inoltre preoccupazione per le recenti dichiarazioni del presidente della Regione Christian Solinas sul futuro dei trasporti isolani. “Limitare il traffico aereo da e per l’Isola ai soli voli di continuità territoriale rischierebbe di condizionare ulteriormente la stagione turistica già fortemente compromessa – spiegano Zonca e Manca -. Prorogare la chiusura degli scali di Olbia e Alghero e lasciare lo scalo di Cagliari aperto solo per pochi voli rischierebbe, inoltre, di aggravare in maniera notevole i costi delle società di gestione e pregiudicare pesantemente i livelli occupazionali dei tre aeroporti. Peraltro la previsione di un cordone sanitario direttamente all’arrivo sugli scali sardi e non alle partenze permetterebbe di avere una pluralità di rotte in piena sicurezza”.