Il segretario generale della Cisl Fp di Sassari, Armando Ruzzetto, in una lettera inviata al prefetto, al sindaco, ai carabinieri del Nas e alle autorità sanitarie locali e regionali, ha denunciato una grave situazione che si è verificata a Sassari: un agente della Polizia locale, risultato positivo al coronavirus, avrebbe continuato a lavorare per due settimane prima che il medico del lavoro ne disponesse l’isolamento fiduciario.
“Considerato che ha lavorato continuativamente negli ultimi 15 giorni in squadra con altri colleghi del comando, utilizzando gli spazi comuni e i veicoli, si chiede di attivare con estrema urgenza e sottoporre a sorveglianza sanitaria tutto il personale della polizia locale, ricordando che è un obbligo del datore di lavoro assicurare ai propri dipendenti la sicurezza sanitaria”. Secondo il sindacalista “oggi, e non domani, è il tempo delle risposte immediate, non possono essere i lavoratori e le loro famiglie a doversi assumere il rischio di essere veicoli di eventuali contagi”, afferma Ruzzetto.
Il Comune ha prontamente replicato a Ruzzetto: “Nessun caso accertato al Comando della Polizia locale”.
Ma in un’altra nota è lo stesso sindacalista a specificare che “l’agente della polizia locale di Sassari ha saputo solo nella giornata di ieri, dopo avere effettuato degli esami sierologici, di essere risultato positivo agli anticorpi, e ha quindi avvisato immediatamente i responsabili del comando”.
“L’agente – continua Ruzzetto – non ha fatto nessun tampone di controllo ma è in attesa delle decisioni da parte dell’autorità sanitaria e dei propri superiori. In ogni caso ha avuto quella che pareva una normale sindrome influenzale nella prima decade di marzo, in coincidenza col primo giorno di ferie, ed ha ripreso servizio dopo 15 giorni, poiché in buone condizioni di salute”.
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