La situazione sta degenerando rapidamente, come avviene nei film distopici o catastrofisti e come ben descrive in “Cecità” il grande scrittore Saramogo. Le autorità politiche e le forze di polizia sono rapidamente passate da una comunicazione empatica e comprensiva ad assumere atteggiamenti di insopportabile intimidazione, persecuzione e perfino violenza.

Ogni giorno nella nostra isola si moltiplicano notizie assurde e indigeribili, come quella di una coppia di anziani disabili multati per 900 euro totali a Nuoro perché trovati a fare la spesa insieme, runner pesantemente sanzionati perché trovati a fare una corsetta in aperta campagna o sul bagnasciuga e poi la notizia che ci arriva da Sassari e testimoniata da ben tre video e da numerosi testimoni oculari: diversi vigili urbani che – stando alle immagini dei tre video – mettono le mani addosso ad una coppia perché, a quanto pare, stava commettendo il pericoloso rato di gettare la spazzatura fuori dall’orario consentito.

Roba che a Orwell non gli sarebbe mai venuta in mente quando ha scritto “The big brother”.

Poi sappiamo di signori multati pesantemente perché raccoglievano funghi nelle campagne di Macomer e anziani interrogati in mezzo alla strada sui tempi di andata e di ritorno dalla farmacia.

Come si dice in lingua sarda “est s’ora de l’acabare”. In Sardegna i focolai esistono a causa dell’insipienza della classe politica e della linea del Governo Conte al servizio delle regioni ricche del nord Italia. E se si vuole che a Sardegna diventi “Covid-19 free zone” – come dichiara Solinas – bisogna comprare test rapidi e tamponi e non dare i soldi alle cliniche private.

Infatti non dobbiamo dimenticarci che dopo aver fatto arrivare in Sardegna migliaia di villettari dalle zone ad alto contagio, dopo aver permesso che nei porti sbarcassero centinaia di auto, roulottes e camper strapieni di gente senza neanche prendergli la temperatura, dopo aver permesso che chiunque entrasse liberamente nelle case di riposo e negli ospedali causando di fatto focolai pandemici e la morte di diverse persone, dopo aver gongolato per giorni con il balletto “test rapidi si, test rapidi no”, “mascherine ordinate, mascherine non ordinate”, oggi la Giunta regionale (con diversi solerti sindaci a seguito) sta sguinzagliando  barracelli e vigili in cerca di pericolosi untori.

Il popolo sardo non ha perso la memoria e se questo clima da psicopolizia continuerà torneremo a cantare:

Declarada est già sa gherra

Contra de sa prepotenzia

E cominzat sa passienzia

In su populu a faltare

 

 

di Cristiano Sabino