Imprese sarde delle Costruzioni verso sgravi per i cittadini e interventi pubblici attraverso il lancio di un “new deal” per la ripresa del comparto nell’Isola . È questa l’idea sulla quale sta ragionando Confartigianto Edilizia Sardegna, per pianificare la “rinascita” del comparto, che mette insieme oltre 22mila imprese, di cui 13mila artigiane, e più di 40mila addetti, per un giro d’affari di 1 miliardo e 657 milioni e con un valore aggiunto del 5,6%. La cifra richiesta dalle imprese sarde si aggira intorno ai 350 milioni.
“Non abbiamo tempo per piangerci addosso ma, con estrema urgenza, servono immediate misure ad hoc per le costruzioni – afferma Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato Edilizia Sardegna – per questo abbiamo calcolato come occorra una ‘spinta’ regionale da 350 milioni di euro, per generare almeno 1 miliardo di giro d’affari e accompagnare il rilancio del comparto per almeno 5 anni. In aggiunta a questa, la detrazione IRPEF al 100% su “ristrutturazioni e risparmio energetico” genererebbe altri 500 milioni di investimenti. Il tutto unito al sostegno ai cittadini, investimenti pubblici e taglio di burocrazia e tasse”.
Secondo gli edili, il settore (a livello regionale) dovrà essere rilanciato in concomitanza con quello a livello nazionale. Nel primo caso “è necessario portare al 100%, per almeno 2 anni, la detrazione per gli interventi di ristrutturazione e risparmio energetico”, mentre nel secondo caso “sono necessari 300 milioni di euro di fondi regionali per un maxi piano di riqualificazione delle strutture turistico-ricettive, 50 milioni di euro per ri-incentivare il recupero e l’ammodernamento degli immobili privati sardi, 4 miliardi sui Lavori Pubblici per l’ammodernamento delle infrastrutture pubbliche isolane e, non per ultimo, interventi tecnici che sblocchino e rilancino il Piano Casa e la riqualificazione delle Zone F”.