Sassari risponde alla crisi socio-economica col Tavolo straordinario delle attività produttive istituito dai suoi attori istituzionali, economici, sociali e culturali. “È una cabina di regia senza colore politico e con progetti e interventi per dare futuro al territorio”, annuncia il Comune di Sassari. Vi siedono parlamentari e consiglieri regionali del territorio, giunta e consiglio comunale, Camera di Commercio, Confcommercio, Confartigianato, Confindustria, Cia e Coldiretti.
Si parte con un documento su cui confrontarsi con la politica e l’economia a ogni livello, partendo dalle priorità cui dedicare le risorse disponibili, passando al medio termine e alla progressiva riapertura delle attività per arrivare al lungo termine, alla stabilizzazione dell’economia e al supporto delle attività produttive. Tra le ipotesi contributi a fondo perduto, ampliamento degli immobili in locazione per cui prevedere il credito d’imposta, interventi di liquidità perché le attività siano pronte alla ripartenza, proroga della moratoria per mutui e finanziamenti, semplificazione di procedure e istruttorie, sospensione di vincoli e adempimenti, rinvio dell’imposizione fiscale.
Si vaglia un fondo d’emergenza per stagionali e categorie escluse, come colf e badanti, e si discute di contributi agli investimenti privati, sviluppo di quelli pubblici, agevolazioni ai consumi, valorizzazione delle produzioni locali e campagne di promozione. “Immaginiamo lo sblocco dei crediti dei privati con la pubblica amministrazione, la garanzia di Stato o Regione con ammortamento di almeno dieci anni alle attività, strumenti alle autonomie locali per liberare la capacità di spesa – dicono i promotori – dall’incremento del Fondo unico regionale alla riduzione dei vincoli di bilancio, dallo sblocco del Psr e dei Ccn all’uso immediato del Reis, sino alle pratiche bloccate in Sfirs per il ciclo di programmazione in scadenza”.