I militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Tempio Pausania, al termine di un’indagine coordinata dal Procuratore Capo della Repubblica di Tempio, Gregorio Capasso e dal Sostituto Procuratore Ilaria Corbelli, hanno denunciato sei persone responsabili di truffa nei confronti di una donna che, dopo strane e complicate trattative per la cessione di quote societarie, ha compreso di essere stata vittima di un colossale raggiro. Il servizio condotto dalle Fiamme Gialle tempiesi, guidate dal tenente Jacopo Maccione, ha permesso di portare alla luce una complessa frode ed identificarne i responsabili e di sequestrare più di cento beni immobili.
Il gruppo criminale è risultato costituito da italiani e stranieri i quali, grazie a false fideiussioni prestate da una società italiana, appositamente costituita e già destinataria di istanza di fallimento e segnalazioni della Banca d’Italia, apparivano in grado di garantire acquisti da parte di società bulgare e londinesi, anch’esse costituite ad hoc e rappresentate dagli stessi appartenenti al sodalizio, riuscendo così, attraverso il complesso meccanismo, ad acquisire illecitamente le quote di una società gallurese e, attraverso di esse, la proprietà degli immobili ad essa riconducibili.
Mediante successivi passaggi avvenuti tra queste società, tutte riconducibili alle stesse persone, i beni immobili e le quote societarie sono stati veicolati verso due distinte società (una italiana ed una londinese) organizzate in Gruppi Europei di Interesse Economico. I beni così ottenuti sarebbero serviti per fornire garanzie per la concessione di finanziamenti ovvero per essere alienati in favore di soggetti terzi in buona fede. L’indagine è stata complessa per il significativo numero di società coinvolte ed organizzato secondo l’ormai collaudato schema delle cosiddette scatole cinesi, enti appositamente costituiti al fine di eludere le investigazioni e far disperdere le tracce del reato. I Finanzieri, in esecuzione del provvedimento cautelare reale emesso dall’Autorità Giudiziaria, hanno sequestrato ben 104 beni immobili (tra fabbricati e terreni), per un valore stimato di oltre 14 milioni di euro, la titolarità dei piani di lottizzazione approvati e convenzionati ad essi relativi e quote societarie, per un importo superiore ad 80 mila euro.