Prime polemiche a Cagliari dopo l’ordinanza che obbliga i clienti a indossare le mascherine quando entrano negli esercizi commerciali.
“Sono diventate “merce rara – protestano i consiglieri di opposizione Marzia Cilloccu e Fabrizio Marcello – anche per il personale sanitario per cui non si comprende come e dove i cittadini di Cagliari possano reperire i suddetti dispositivi, a meno che non ci si voglia riferire alle mascherine fatte in casa la cui efficacia non è certificata e garantita e che l’unico effetto sicuro che producono è coprire, o meglio mascherare, parte del viso”.
E insistono: “L’unico effetto di questa ordinanza – continuano – potrebbe essere quello di vietare a tutti i cittadini privi di mascherine di recarsi a fare la spesa o di andare in farmacia. Chiediamo pertanto che il sindaco metta a disposizione dei cittadini quanto necessario per poter ottemperare alla necessità di tutelare tutta la cittadinanza verso i rischi del contagio da Covid 19”.
“Sembrerebbe che l’Amministrazione di Cagliari occupi parte del tempo a inventare continuamente nuove restrizioni invece che pensare a come intensificare (o implementare) i controlli per punire chi non rispetta le regole già in vigore.
In sostanza il tentativo sembrerebbe essere quello di aumentare la limitazione delle libertà individuali nei confronti dei cittadini già rispettosi e parallelamente di chiudere un occhio (o due) nei confronti di quei cittadini che, non curanti delle prescrizioni già in vigore, svolgano attività non consentite”, afferma Yuri Marcialis.
“L’ordinanza di oggi (n°21 del 3 aprile 2020) è certamente inutile perché si limita a ribadire divieti che sono già contenuti nella norma nazionale però io credo che, in parte, sia anche di dubbia legittimità”… “La normativa nazionale vieta gli assembramenti, demanda ai gestori delle attività commerciali l’organizzazione dell’afflusso nei punti vendita in relazione al rispetto delle distanze e prevede l’inefficacia delle ordinanze dei Sindaci che inaspriscano le prescrizioni (Decreto legge 25 marzo 2020 n. 19, art. 3, comma 2). Il Sindaco di Cagliari cosa fa?
1. Decide che gli assembramenti sono tutti i raggruppamenti oltre le due persone. In sostanza un genitore con figlio, non rispetterebbe l’ordinanza predetta., se durante una passeggiata si fermasse a salutare (rispettando le distanze) un’altra persona.
2. Decide che sia obbligatorio indossare la mascherina per accedere agli esercizi commerciali. Ovviamente disconosce le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità che chiede di non sprecare le mascherine monouso laddove non necessarie”, conclude Marcialis.