Mio nonno (un vecchio democristiano che la sapeva lunga) mi diceva: «dagli amici mi guardi Dio che dai nemici mi guardo io». Spesso ho avuto modo di verificare la veridicità di questo detto e in questi giorni è sotto gli occhi di tutti: UE, USA e NATO spariti. Cina, Cuba, Venezuela, Vietnam e tanti altri stati, fino a ieri definiti “canaglia”, presenti! L’immagine della brigata dei medici cubani accolti in Lombardia come angeli salvatori in posa con un ritratto di Fidel Castro rientra nelle immagini segnanti di un epoca sull’orlo di un profondo cambiamento. A maggior ragione se pensiamo che è stato proprio il presidente della Regione Lombardia Fontana, di stretta militanza leghista, a chiamarli. Tanto per capirci, Fontana è quello che aveva dichiarato che «dobbiamo decidere se la nostra etnia, se la nostra razza bianca, se la nostra società deve continuare a esistere o se deve essere cancellata» scatenando un putiferio di polemiche.
La storia, si sa, è piena di paradossi e chi parlava ieri di razze da tenere lontane, invoca oggi l’aiuto di medici venezuelani, cinesi e cubani che, oltre a essere neri, indios e gialli, sono pure comunisti!
Chissà se ai tanti liberisti, atlantisti, imperialisti, democratici con l’elmetto e il colpo di Stato facile rimarranno ancora denti in bocca dopo aver letto queste notizie e aver visto l’immagine dei medici cubani che, appena atterrati a Milano, sfoggiavano la gigantografia di un uomo ritenuto dall’informazione mainstream uno scellerato dittatore, nemico dei diritti umani e della libertà.
Ricapitolando, la Cina invia 30 tonnellate di materiale sanitario e medici specializzati nel fronteggiare la pandemia, Cuba e Venezuela intere brigate di medici, il Vietnam milioni di mascherine e tamponi. Perfino la Russia ha riempito cargo carichi di aiuti, nonostante lo Stato italiano si sia sempre schierato a favore delle sanzioni sulla crisi ucraina. E gli alleati NATO dello Stato italiano che fanno? È notizia della settimana appena trascorsa che «l’Aeronautica americana silenziosamente ha trasportato in volo 500 mila kit per esami sul Covid-19 dall’Italia a Memphis» (Corriere della Sera) forniti dall’azienda bresciana Copan. Se gli USA fanno incetta di preziosi kit per esami sul Covid-19, mentre negli ospedali dello Stato italiano scarseggiano, i tecnocrati dell’Unione Europea fanno – se possibile – ancora più danni. È ormai passata alla storia la versione moderna del «che mangino brioches» di Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea (BCE): «Non siamo qui per “ridurre gli spread” – ha dichiarato lo scorso 12 marzo in piena crisi coronavirus – ci sono altri strumenti e altri attori per gestire queste questioni». Il giorno dopo, tonfo dei mercati, in particolare Piazza Affari, perché il messaggio è suonato come “le regole dell’economia europea sono queste e nessuno le cambia, costi quel che costi. Dura lex, sed lex”. Tutti gli dei sono morti, ma non il dio dell’economia capitalistica e dell’austerity europea… that’s capitalism baby! Ma non è stata neppure da meno Confindustria. Dopo le dichiarazioni notturne di sabato 21 marzo, con cui Conte annunciava di chiudere tutte le attività economiche di non vitale importanza, è arrivata una letterina di due pagine, firmata da Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria. Il risultato è clamoroso e senza precedenti nella storia dello Stato: un decreto d’urgenza stoppato e corretto a penna rossa da una sola delle parti sociali, quella che rappresenta i padroni. Poco fa arriva la firma del nuovo decreto rivisto e modificato dal vero presidente del Consiglio, appunto il signor Boccia. Continueranno a lavorare operai nelle grandi fabbriche (anche di quelle delle zone ad alto contagio), dipendenti dei call center, corrieri, ecc… L’unità nazionale di inni e tricolori, il “siamo tutti uniti, siamo un grande paese” è durata pochino. Il vero volto di chi sta sopra e chi sotto è venuto fuori in pochi giorni..
C’è chi si augura che presto tutto torni come prima. C’è invece da augurarsi il contrario, perché questa grande crisi epocale che stiamo vivendo potrebbe anche essere occasione per capire chi sono gli amici e chi i nemici e di cambiare le regole di un gioco che, anche in questi giorni, sembra più sporco che mai!
Cristiano Sabino