“E’ chiaro ed evidente che la tregua è debole” in Libia e “noi vogliamo arrivare a un cessate il fuoco duraturo”, per cui è necessario “bloccare l’ingresso di armi via aerea, via mare e via terra” in Libia e con questo obiettivo lunedì scorso l’Ue ha approvato la nuova missione aeronavale che “ha al centro il rispetto dell’embargo Onu sulle armi”: così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha risposto al question time in Senato sulla nuova missione europea che andrà a sostituire la missione Sophia.
Di Maio ha sottolineato che lunedì scorso i ministri Ue hanno convenuto sul fatto che la “Sophia non poteva soddisfare le esigenze di una missione che deve bloccare l’ingresso di armi in Libia”. Perchè “per fermare anche ulteriori potenziali partenze di migranti e la proliferazione del terrorismo in Libia, dobbiamo arrivare a un cessate il fuoco, e per arrivare un cessate il fuoco, occorre bloccare l’ingresso di armi via aerea, via mare e via terra”.
“Per farlo – ha proseguito il ministro – abbiamo creato una nuova missione, con il mandato esclusivo che va nella direzione di bloccare l’ingresso di armi, con sorveglianza aerea, navale, ma, se le parti libiche saranno d’accordo, anche ai confini terrestri; di continuare a formare la Guardia costiera libica; e di portare avanti anche gli obiettivi di contrasto agli scafisti”.
Riguardo alla possibilità di un comando italiano della nuova missione, Di Maio ha risposto: “Faremo notare che il quartier generale e il comando della missione Sophia sono in Italia e non è un caso, credo, che la fase istruttoria-tecnica per la nuova missione sia stata affidata all’ex comando di Sophia. Si continua a riconoscere l’importanza dell’Italia nel guidare queste missioni”.