La Diocesi di Nuoro “bacchetta” l’associazione Onda Rosa – da anni sostenitrice della libertà delle donne – che per bocca della responsabile Luisanna Porcu ha preso posizione sull’opportunità della presenza di una postazione del movimento “Pro Vita” nella hall dell’ospedale San Francesco di Nuoro.
“La 194 non si tocca – afferma Porcu – ed è assurdo che nella hall di una struttura pubblica, dove si deve garantire l’accesso all’aborto, sia presente un banchetto. La legge sull’interruzione di gravidanza legale, sicura e gratuita è un diritto per tutte le donne, che liberamente possono scegliere”. Una posizione che provoca la reazione della Diocesi nuorese. “La posizione della responsabile di Onda Rosa ci ha lasciati esterrefatti – è scritto in un documento – il banchetto era stato regolarmente autorizzato e all’associazione è sfuggito che la prima domenica di febbraio è dedicata alla ‘Giornata per la vita’, occasione non solo per i credenti per promuovere la vita sia del nascituro che della persona malata. La Diocesi è grata al Movimento per la Vita per il suo impegno di promozione e di sensibilizzazione di coloro che hanno a cuore l’amore per le persone. La vita è molto più grande di ogni polemica”.
La replica della responsabile di Onda Rosa arriva a stretto giro: “La scelta della maternità e genitorialità è un percorso personale molto complesso per tutte noi donne. Altre donne prima di noi hanno lottato affinché tutte nel nostro Paese fossero libere di scegliere, e oggi trovo di una gravità estrema che un ospedale pubblico autorizzi un banchetto che lede questa libertà. Non mi preoccupa la Diocesi e il suo pensiero di ‘bacchettare’ l’associazione di donne alla quale appartengo – conclude Luisanna Porcu – lo leggo come azione patriarcale, perché così come le altre socie, abbiamo fatto una scelta di vita, difendere la libertà di noi tutte”.