“Da troppo tempo assistiamo inermi (e forse anche inerti) al declino del comparto delle edicole della Sardegna, anche di quelle storiche che costituivano una realtà consolidata per le nostre comunità. È arrivato il momento di affrontare seriamente la problematica per individuare delle azioni urgenti e risolutive: per questa ragione, abbiamo deciso in primis di chiamare in causa la Giunta per il tramite dell’Assessore regionale del turismo, artigianato e commercio”. Questo il contenuto di una interrogazione presentata ieri, primo firmatario il Consigliere del Partito Democratico della Sardegna Valter Piscedda, sottoscritta dai colleghi Gianfranco Ganau, Piero Comandini, Salvatore Corrias, Roberto Deriu, Cesare Moriconi, Gianluigi Piano raccogliendo le numerose segnalazioni provenienti dagli edicolanti sardi, sempre più in sofferenza a causa della crisi del comparto determinata dall’era della digitalizzazione di libri, giornali e riviste.
“Siamo consapevoli che – scrive Piscedda – nell’era di internet e della dematerializzazione delle notizie, l’edicola intesa in senso tradizionale vive con estrema difficolta: eppure è una realtà economica importante per le nostre comunità che può rinnovarsi per adeguarsi ai tempi, offrendo ulteriori servizi oltre alla vendita di giornali, riviste e libri. L’edicola rappresenta ancora nei nostri centri urbani, in particolar modo quelli più piccoli, uno dei pilastri della vita civile, insieme all’ufficio postale, alla caserma dei Carabinieri e alla chiesa, ed è rappresentativa, quale presidio dell’informazione, soprattutto in relazione alla popolazione più anziana che non ha facile accesso a Internet e vive l’edicola come una tappa importante della propria giornata, un punto quasi a valenza sociale”.
“L’inesorabile crisi anche delle edicole storiche delle principali città della Sardegna – si legge in una nota – di Cagliari, Sassari, Oristano e Olbia, ampiamente annunciata anche dai mezzi di comunicazione, è dovuta alle difficoltà economiche degli edicolanti a causa del crollo costante delle vendite di quotidiani e riviste registrato negli ultimi anni, al dilagante fenomeno della concorrenza “sleale” del formato online che si propone con prezzi enormemente più bassi rispetto a quelli in formato cartaceo e, ovviamente, risente della crisi economica generalizzata che ha colpito il terzo settore. A causa di tutto questo, circa novecento edicolanti della nostra regione si trovano nella condizione quasi obbligatoria di chiudere le proprie attività. Non è più il momento, ormai, di attendere corsi e ricorsi storici che risollevino le sorti dell’economia globale: occorre studiare il fenomeno e trovare soluzioni in tempi brevi, pensando a una riqualificazione di queste realtà commerciali verso un rinnovamento dei servizi offerti”.
“Abbiamo, pertanto, chiesto l’intervento dell’Assessore regionale del turismo, artigianato e commercio anzitutto per sapere se sia a conoscenza del problema esposto nella nostra interrogazione, se abbia, inoltre, in programma di far effettuare uno studio che metta luce le principali cause inerenti alla crisi degli edicolanti in Sardegna e, quindi, in che modo e con quali tempi intenda, eventualmente porre in essere azioni utili ad arginare il fenomeno. Questa è solo la prima azione interlocutoria che abbiamo intenzione di mettere in atto – ha dichiarato il Consigliere Valter Piscedda -. È nostro intendimento seguire il problema da vicino e costantemente cecando tutte le strade possibile per aiutare gli edicolanti a risollevare le sorti delle proprie attività”.