Siamo nel XXI secolo e il divario tra ricchi e poveri è sempre più grande. Esiste un’élite di 2.153 Paperon de’ Paperoni sempre più ricca, a discapito delle persone “normali” che invece fanno sempre più fatica ad arrivare a fine mese.
“I più ricchi del mondo possiedono 4,6 miliardi in più rispetto al resto del mondo”, è l’allarme sulla diseguaglianza globale lanciato da Oxfam nel suo rapporto ‘Time to Care’ in prossimità del World Economic Forum a Davos. L’Italia non è da meno e nel 2019 la quota di ricchezza in possesso dell’1% più ricco superava la quota del 70% più povero. Secondo l’Oxfam siamo un “Paese bloccato”, un paese nel quale l’ascensore sociale è fermo: “Ci vorrebbero – afferma l’organizzazione non governativa – cinque generazioni per i discendenti del 10% più povero per arrivare a percepire il reddito medio nazionale. E’ così che le diseguaglianze si perpetuano da una generazione all’altra”.
Una situazione allarmante, che ha visto il 58% della ricchezza globale creata in un anno andare solo all’1% più ricco, Portando i 2.153 miliardari della lista Forbes 2019 a possedere l’equivalente di ciò che ha il 60% della popolazione mondiale. A questo terrificante scenario si aggiunge anche il gender gap: gli uomini infatti, ancora nel 2018, possedevano il 50% di ricchezza in più rispetto a quella posseduta dalle donne. Ma nel caso specifico del nostro paese, si tratta di un problema ben più radicato e non solo di natura economica, basti pensare infatti che in Italia, sempre nel 2018, la quota delle donne che non avevano mai lavorato per prendersi cura dei figli era pari all’11,1%, a dispetto della media europea pari al 3,7%. A completare il quadro tricolore si aggiunge l’abbandono scolastico: “nel confronto europeo, nel 2018, l’Italia si trovava in quart’ultima posizione”, accanto a Spagna, Malta e Romania, sottoliea l’Oxfam.