Gli agenti della Stazione del Corpo Forestale di Capoterra e del Nucleo Investigativo dell’Ispettorato di Cagliari, hanno arrestato un latitante evaso dal 22 ottobre scorso dal carcere di Alghero. Nel corso di un’attività di presidio e controllo del territorio, i Rangers regionali hanno individuato una baracca mimetizzata nel folto della vegetazione, in località Bacchi Alinu in agro di Capoterra. La baracca si presentava a prima vista in stato di abbandono ma alcuni elementi, come il letto con le lenzuola e la presenza di vivande evidenziavano che fosse abitata e frequentata. Inoltre, in prossimità della baracca era stato realizzato un sentiero funzionale all’esercizio dell’uccellagione. Gli Agenti hanno quindi organizzato un servizio di appostamento e controllo scoprendo che nei pressi del manufatto si aggirava una persona con abbigliamento mimetico e zaino.
Ieri i Rangers hanno fatto scattare l‘operazione. Intorno a mezzogiorno in un sentiero in prossimità della baracca, l’uomo, che non ha opposto resistenza, è stato bloccato. A seguito della perquisizione, è risultato in possesso di un coltello di genere proibito e di 4 munizioni caricate con pallettoni. L’identificazione ha consentito di stabilire che si trattava di E. G., 54 anni di Capoterra, latitante dal 22 ottobre 2019 perché evaso dal carcere di Alghero dove stava scontando una pena di 9 anni per rapina (fine pena prevista a settembre 2024). L’individuo non si era ripresentato in carcere dopo un permesso di 3 giorni, dandosi alla macchia.
Dopo il fermo sono state eseguite le perquisizioni nei diversi nascondigli individuati, tra cui anche un anfratto roccioso, nel quale sono stati trovati lacci per cervi e cinghiali, reti per l’uccellagione, nonché 96 munizioni caricate a pallettoni e da proiettili di fucile calibro 273. Dagli elementi raccolti e dal materiale sequestrato, emerge che E.G. traeva sostentamento grazie all’attività di bracconaggio, praticata con fucile e lacci.
Su coordinamento del Magistrato di turno, l’arrestato è stato condotto al Carcere di Uta a disposizione del Giudice. E.G. processato per direttissima per la sola evasione e stato condannato ad 1 anno e 3 mesi di reclusione . Sono ora in corso indagini per verificare la rete di complicità che ha coperto la latitanza, considerato che l’area dove il latitante è stato fermato è una zona di caccia.