Sono passati 23 anni, ma Silvio, figlio del sindaco di Elmas ed ex consigliere regionale Pci-Pds, Giovanni Ruggeri, non si arrende. Il caso era stato archiviato come suicidio, dopo che il 14 gennaio 1997 il corpo dell’uomo fu trovato carbonizzato all’interno della sua auto parcheggiata in un campo dell’area industriale del comune della città metropolitana. Silvio chiede la riapertura delle indagini da parte del tribunale di Cagliari attraverso un lungo messaggio su Facebook attraverso il quale ricorda la figura di suo padre.
“Oggi vi racconto una storia, l’omicidio del sindaco Giovanni Ruggeri: già, avete letto bene, omicidio, perché di questo si è sempre trattato, così come dice il fascicolo in Procura – ha scritto il figlio di Ruggeri nella sua pagina – omicidio contro ignoti, ignoti perché la verità è che è mancata la volontà di indagare, di scoprire la verità, perché i poteri forti, i soldi, la corruzione credono di poter passare sopra la vita di uomini liberi e coraggiosi, ma cosi non è”.
“Da tempo lavoro con l’avvocato Riccardo Schirò per far riaprire l’inchiesta – racconta in un’intervista rilasciata a u noto quotidiano sardo -. Abbiamo elementi nuovi. Alle indagini mancano molti pezzi. La notte della morte e nei giorni successivi si parlò di un colpo di pistola alla testa. Come spiegare altrimenti la grande macchia di sangue sul sedile del conducente e quella trovata a qualche metro di distanza dal veicolo?”.
“Non ha mai combattuto solo per se stesso, ma per gli altri, per noi, perché credeva davvero che valesse la pena lottare per i diritti e per la libertà – conclude – Era un compagno, era un grande comunista, sempre in prima linea e ha speso la sua vita per ideali talmente grandi che solo pochi, pochissimi uomini hanno il coraggio e la forza di farsene carico. Oggi sono 23 anni. La parola fine a questa storia va ancora scritta”.