“Nel mio primo mandato, diciannove anni fa, ereditai da Anna Sanna una macchina amministrativa che funzionava, questa volta ho ereditato un disastro”. È spietata l’analisi del sindaco di Sassari, Nanni Campus, sull’eredità raccolta da Nicola Sanna, alla guida di palazzo Ducale col centrosinistra dal 2014 alla scorsa primavera, quando alle elezioni ha prevalso il progetto civico dell’ex senatore e consigliere regionale del centrodestra. In una conferenza di fine anno corale, circondato dai suoi assessori, il primo cittadino fa l’elenco dei problemi più urgenti tra quelli trovati.

Dall’impossibilità di contrarre mutui all’assenza di copertura finanziaria per l’appalto del centro intermodale e per quello del Palasport, passando per la mancata riscossione dei canoni da parte della Saba, la società che gestisce i parcheggi cittadini, secondo Campus la classifica dei motivi per cui le casse pubbliche languono è lungo.

“Assieme all’assessore del Bilancio Carlo Sardara, ci siamo messi al lavoro e abbiamo reperito 6milioni di euro, che abbiamo prioritariamente destinato a scuole, strade e verde pubblico, dove c’erano problemi di sicurezza”, spiega il sindaco prima di svelare che “anche la Rete metropolitana non funziona e gli altri sindaci ci accusano, dicendoci che per colpa nostra non è possibile spendere le risorse, che rischiano di tornare a Cagliari per essere destinate ad altre amministrazioni”. E se il progetto per il centro intermodale sarà rimodulato, restano da reperire i 6milioni di euro per il nuovo PalaSerradimigni. “La Dinamo non è solo di Sassari”, è la spiegazione che dà Campus per chiedere i fondi alla Regione.