Se è vero che temi come la superstizione, l’angoscia esistenziale e il nichilismo ci riguardano un po’ tutti, è sicuro che Bonifacio Angius nel suo ultimo lavoro sia riuscito a palesare questi sentimenti con l’intensità e la capacità espressiva che solo il cinema, quello vero, è capace di offrire. La prima visione regionale del cortometraggio “Destino”, ad Asuni nel weekend per l’anteprima del “terre di confine filmfestival 2019-20”, ha mostrato un lavoro capace di suscitare emozioni profonde in un pubblico davvero numeroso, che non risparmiato applausi all’interno della sala convegni del MEA (Museo dell’emigrazione).
Dopo la proiezione, gli spettatori si sono trattenuti a lungo a dialogare con il regista sassarese, al quale hanno rivolto numerose domande e attestazioni di stima.
Per l’opera di Angius (realizzata in collaborazione con le maestranze provenienti dal corso di cinematografia tenuto all’Accademia di Belle Arti “Mario Sironi” di Sassari, e distribuito da Elenfant), arriva dunque una nuova conferma dopo il successo alla Mostra del cinema di Venezia, non solo per le qualità ormai conclamate di regista, ma in particolare per quelle di attore, al suo debutto in questo caso nel ruolo di protagonista.
A presentare l’applauditissimo ospite al pubblico di Asuni sono state le direttrici artistiche di questa XIII edizione, l’attrice Antonella Puddu e la regista di animazione stop-motion, Michela Anedda, le quali hanno concesso alcune anticipazioni sul programma che, presumibilmente a marzo, proporrà un intrigante gemellaggio cinematografico tra la Sardegna e le remote isole Shetland.
Oltre ai sindaci Gionata Petza di Asuni e Gian Mario Tendas di Solarussa, primi cittadini delle due sedi storiche della kermesse, a introdurre la serata è stato l’intervento di Sandro Sarai, presidente di “Su Disterru Onlus”, l’associazione che dal 2005 organizza l’evento ormai divenuto tra i più importanti in Italia per quanto riguarda il confronto e l’incontro tra realtà cinematografiche internazionali apparentemente lontane.