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Un telefono cellulare di piccole dimensioni è stato scoperto durante una perquisizione in una cella del carcere cagliaritano di Uta. A darne notizia è Luca Loi, segretario provinciale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, Sappe. E secondo Donato Capece, segretario generale del sindacato, “dall’inizio dell’anno, sono stati trovati nelle varie carceri d’Italia oltre 1.700 telefonini”.

“Un plauso agli uomini della polizia penitenziaria di Uta che, nonostante la cronica carenza di personale, non rinunciano al controllo e alla repressione di condotte messe in atto dai detenuti – aggiunge Loi – L’apparecchio, di dimensioni minime, era all’interno di una cella, abilmente occultato, che però non è sfuggito all’attenzione ed alla professionalità del personale di polizia penitenziaria del carcere di Cagliari. Al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria chiediamo interventi concreti come, ad esempio, la dotazione ai Reparti di Polizia Penitenziaria di adeguata strumentazione tecnologica per contrastare l’indebito uso di telefoni cellulari o altra strumentazione elettronica da parte dei detenuti nei penitenziari italiani”, ha aggiunto il leader sardo del sindacato.