Il soggetto debole è sempre lui, Checco, protagonista suo malgrado di decine di filmati che lo ritraggono vittima di inauditi atti di violenza. Quello che da stamani, l’ennesimo, sta girando sulle chat è di una brutalità bestiale. E, seppur sapendo che la Polizia ha da tempo avviato delle indagini per arginare le violenze su questo sfortunato ragazzo, non abbiamo potuto far altro che segnalarlo anche noi. Per dovere di civiltà. Checco è in un circolo e viene provocato da un avventore, che non merita neppure un aggettivo. I due sono evidentemente ubriachi, e mentre gli astanti incitano alla violenza il provocatore, questi si alza e lo colpisce, lo fa cadere tra le sedie.

Checco si rialza e l’energumeno, che ha una bottiglia di birra in mano, gliela spacca in testa. Gli altri ridono, senza intervenire, evidentemente divertiti da tanto squallore. Una scena da far west, ma questa è girata in un circolo di Pirri, con la solita vittima: Checco, ripreso dall’improvvisato cameraman che chiude il ‘servizio’ riprendendo la ferita e il grosso ematoma sul suo cranio. Una scena raccapricciante, umiliante, avvilente, densa di inaudita e gratuita violenza. Il viso della vittima, che ha lo sguardo perso nel vuoto, con un bicchiere di birra in mano, è l’emblema delle vittime dell’alcolismo, della sconfitta di una società che non è in grado di farsi carico dei soggetti deboli, dei delinquenti che ne abusano impunemente. Pochi istanti dopo, a corredo del filmato, la foto della vittima e del carnefice, con uno smile e una scritta: “Tre birre prima”. Orrore inaudito.

Checco è l’emblema dell’uomo che è stato spogliato della sua dignità, di chi è stato deriso della sua condizione, ed è la vittima prescelta di chi vede in lui se stesso, ma non ha il coraggio di curarsi. Checco è stato messo in un cofano e costretto a comportarsi come un cane e picchiato con una palettina da spiaggia, è stato brutalizzato e deriso, gli è stato aizzato contro un cane che lo ha denudato e azzannato, Checco è l’oggetto dei divertimenti perversi del branco che lo picchiano e lo seviziano, dei delinquenti che lo usano per sfogare istinti bestiali. E’ ora di dire basta.

I video di Checco sono sul tavolo, o meglio sul pc del magistrato della Procura di Cagliari che ha identificato tutti gli autori delle violenze, mentre la Polizia Postale sta ricostruendo la diffusione dei filmati, di quest’ultimo in particolare, non ci stanchiamo di ripeterlo, di una crudeltà disumana. Le indagini sono in corso e potrebbero arrivare ad una svolta proprio nelle prossime ore. Le conseguenze per chi ha girato il video e lo ha diffuso potrebbero essere molto pesanti, alla pari di quelle che saranno riservate a chi lo ha aggredito, seviziato e brutalizzato.