“Il livello di trasparenza degli atti amministrativi in Regione Sardegna è garantito e i ritmi di pubblicazione delle delibere sono più veloci di quelli della precedente”. E’ quanto ha sostenuto il governatore Christian Solinas intervenendo in Aula durante la discussione di una proposta di legge che prevede un’interpretazione autentica di una norma del 1998 sul conferimento delle funzioni dei direttori generali. Un testo molto contestato in particolare da Progressisti e M5s che durante la seduta hanno spesso richiamato, appunto, la questione della trasparenza.

“Ho voluto verificare i tempi medi e massimi di pubblicazione delle delibere nel periodo precedente l’insediamento di questa Giunta”, ha dichiarato Solinas. Ebbene, “l’esecutivo precedente aveva un tempo medio di pubblicazione di 45 giorni e uno massimo di 312 nel periodo tra il 17 novembre 2017 e il 14 marzo 2019. In un periodo equivalente per tempo, cioè dal 5 aprile al 22 novembre 2019, il tempo medio di pubblicazione della mia Giunta è stato di 14 giorni, il massimo di 61”. Più volte, durante la discussione, i consiglieri della minoranza hanno fatto notare al presidente che partecipa poco alle sedute dell’Aula. “E’ un dibattito ricorrente – ha sottolineato Solinas – quando il presidente non è qui, sicuramente sta seguendo vicende e partite importanti per la Regione”. Tanto che, ha ricordato, “questa Giunta ha adottato già oltre mille deliberazioni e ha portato a casa risultati importanti”.

Ad esempio “l’accordo col governo sulle entrate di cui avremo modo di discutere perché è stato presentato un atto, abbiamo sbloccato i concorsi nella sanità , abbiamo dato risposte a Eurallumina che attendeva da 10 anni”. Tutto il resto, ha continuato, “può rientrare nell’agone politico, ma vi prego – ha esortato i consiglieri – di non trasformare quest’Aula in un tribunale, mantenete ferma la sua vocazione di organo legislativo”. Intanto è in corso l’esame del provvedimento che secondo una parte dell’opposizione rappresenta solo uno strumento per “sanare” precedenti nomine di direttori generali. Solinas è intervenuto anche su questo punto: “Qui nessuno ha bisogno di essere salvato”.