“In questi ultimi giorni da diverse strutture Aias di tutta la Sardegna, ci stanno arrivando delle segnalazioni secondo le quali, alcuni solerti coordinatori e direttori sanitari, abbiano stilato delle circolari per stabilire i contingenti minimi essenziali per la giornata di sciopero, proclamata in data 19 dicembre”, affermano nella nota le organizzazioni sindacali.
“Il tutto in barba alle vigenti normative in materia di sciopero e di contingenti minimi, si perché la maggior parte di queste strutture che erogano prestazioni di riabilitazione ambulatoriale e domiciliare che non devono garantire un assistenza 24 ore su 24″… “Se ciò non bastasse in questi giorni anche uno dei legali del concordato sta facendo il giro delle maggiori strutture a ciclo continuativo per convincere i lavoratori che lo sciopero è sbagliato e che danneggia i lavoro che loro stanno facendo per evitare il fallimento”, denunciano Cgil, Cisl e Uil.
“Tutto ciò sta creando forte sconcerto e confusione perché molti di questi lavoratori, per paura di incorrere in sanzioni disciplinari che in Aias sono la norma, stanno decidendo di non aderire più allo sciopero”…”Per fare un po’ di chiarezza ribadiamo che vanno garantiti solo i servizi H24 ed il personale individuato per i contingenti minimi, e quindi esonerato dallo sciopero, deve essere individuato di norma, e di volta in volta, con criterio di rotazione”, incalzano le organizzazioni sindacali.
“Per tutto quanto sopra esposto si chiede al Prefetto di Cagliari, un immediato intervento affinché vengano a cessare queste azioni di ostruzionismo e terrorismo messe in campo da Aias e che si dia piena libertà ai lavoratori di decidere se aderire o meno allo sciopero regionale del 19 dicembre con manifestazione sotto l’Assessorato regionale alla Sanità di via Roma a Cagliari”…”Si evidenzia purtroppo una continua e mai cessata ingerenza e attività gestionale diretta dei vertici Aias e dei loro fiduciari, nonostante siano in atto procedure formali che avrebbero richiesto atteggiamenti diversi e più rispettosi di una disperazione dei lavoratori ormai certificata e oggettiva, negata per anni.”, si conclude così la nota inviata dalle segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil a firma Roberta Gessa, Davide Paderi e Fulvia Murru.