L’illusione di battere la Lazio è durata 92 minuti. La speranza di fermare la corsa dei biancocelesti appena cinque minuti in più. E invece Caceido: squadra di Inzaghi avanti a inseguire il sogno scudetto. E Cagliari senza punti dopo tredici risultati consecutivi. L’Europa è sempre lì, ma la League: la Champions è scappata via di tre punti. E ora i rossoblù sono chiamati a scegliere il campionato che vorranno fare. Da sabato prossimo con l’Udinese.

C’è da dire però che, guardando il calendario, non si può fare a meno di notare una cosa: il Cagliari dovrà giocare quattro delle prossime cinque partite fuori casa, tutte al nord. Due di queste saranno sui campi delle attuali capoliste Juve e Inter. Ci sono anche le trasferte di Udine e Brescia. Unica sfida alla Sardegna Arena quella con il Milan dell’11 gennaio. Volendo si può aggiungere la Coppa Italia. Naturalmente lontano dalla Sardegna, a Milano con l’Inter, il 14 gennaio, a cinque giorni dalla sfida di Brescia e a dodici dalla sfida bis con i nerazzurri. Un’Europa da difendere lontano dall’isola. Nel frattempo non rimane che ripensare al percorso già fatto con ventinove punti realizzati in sedici partite.

E con la striscia positiva di tredici match. Tutto era cominciato, dopo due sconfitte di fila in casa, a Parma con la vittoria per tre a uno. Poi ancora tre a uno, questa volta al Genoa e lo zero a uno a Napoli. Due pareggi con Verona e Roma, poi la vittoria casalinga con la Spal e di nuovo segno X con il Torino. Altre tre vittorie con Bologna, Atalanta e Fiorentina, la delusione del pari con il Lecce e poi la clamorosa rimonta con la Samp. Ultima tappa il pari con il Sassuolo.

Poi lo stop nel recupero con la Lazio. Conto complessivo: otto successi, cinque pareggi e ventinove punti. Per la salvezza ne basterebbero altri dieci-undici. Ma il Cagliari ora vuole molto di più