Oltre 1.200 dipendenti, età media abbastanza elevata, tra i 55 e i 58 anni, un lavoro molto duro, soprattutto d’estate, quando scoppiano gli incendi. È l’identikit del personale del Corpo forestale della Sardegna disegnato dai sindacati Uil-Fpl, Saf e Sadirs nel corso di una assemblea oggi a Cagliari. C’è qualcosa da migliorare. E l’appello alla politica è articolato in tre punti: urgente il ricambio generazionale, riconoscimento del giusto adeguamento dell’assegno di funzione, necessità di una norma Statale che riconosca i diritti pensionistici dei forestali al pari degli operatori delle forze di polizia.
Un sos rivolto direttamente agli assessori regionali dell’Ambiente, Gianni Lampis, e del Personale, Valeria Satta. Poco personale e età non proprio verdissima. “Tra due anni – avverte Giampaolo Spano, segretario regionale Uil Fpl – siamo al collasso. Chiediamo che le nostre richieste diventino una priorità politica”. Il vuoto di organico, secondo i sindacati, arriverebbe al 28%.
“Per questo – ha detto Luciano Melis, segretario Sadirs – occorre l’avvio di un piano di assunzioni analogamente a quanto accaduto in altre regioni italiane”. Nella piattaforma anche una revisione delle indennità legate al ruolo dei dipendenti. “La media nazionale – avverte Sergio Talloru, Saf – è di 515 euro calcolando anche la bassa indennità della la Sardegna, che arriva solo a circa 250 euro”. Inevitabile la richiesta di adeguamento.