Cento statue, cento personaggi, posizionati lungo un percorso studiato per coinvolgere tutta Stintino. È il presepe a grandezza naturale, “La Betlemme d’Europa”, che per il dodicesimo anno consecutivo accompagnerà stintinesi, e non solo, sino all’Epifania. In occasione della festività dell’Immacolata Concezione è stato inaugurato al termine di una processione con fiaccolata, partecipata da numerosi fedeli, e alla quale ha preso parte anche la Confraternita della Beata Vergine della Difesa.
La sacra famiglia e la natività sono al centro della ristrutturata piazza largo Cala D’Oliva e rappresentano il punto di arrivo di un percorso che, quest’anno, parte dal porto Minori per arrivare al porto Mannu. Dodici tappe che raccontano la pesca a Stintino, le maschere sarde, la casa del contadino, i presepi del mondo, i pastori, l’Asinara, il banditore, la Confraternita, i musicanti, la natività, i Re Magi. La caratteristica del presepe oltre alla grandezza naturale delle statue è che ognuna di esse è stata adottata dagli stintinesi.
Ciascuno dei personaggi che compongono il presepe è parte di una famiglia, di un’associazione, alcuni sono stati adottati addirittura da un intero condominio. Grandi e piccole statue, vitellini e pecorelle, angeli e pastori, la sacra famiglia, il bue e l’asinello, le sculture in pietra (maschere del carnevale sardo), la barca a vela latina, il pescatore, il tonno e il tonnarotto, quelle arrivate dalla Grecia, dal Benin, da Belgrado, nessuno è lasciato fuori ma tutte sono inserite nella grande famiglia stintinese.
“È anche questa la bellezza del nostro presepe – afferma l’assessora alla Cultura Francesca Demontis – perché tutti si riconoscono e lo sentono come proprio e contribuiscono anche portando qualche oggetto abbellire l’area dove vengono sistemate le statue. Quest’anno il Tempo della memoria, in collaborazione con l’amministrazione comunale, vuole coinvolgere anche i visitatori in questo grande presepe diffuso. Ecco allora l’idea di un contest fotografico”.