‘Contro la vostra violenza, la nostra rivolta!’. E la ‘rivolta’ è andata in scena per le strade del centro storico di Roma sabato scorso in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che ricorre oggi.

Prima una panchina rossa nel cortile di Montecitorio, poi la facciata del palazzo illuminata di arancione per la campagna Onu Orange the world. Così la Camera dei deputati celebra nel pomeriggio la giornata internazionale contro la violenza alle donne, con due eventi per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema. La panchina sarà installata alle 15.30 nel cortile d’onore di Montecitorio, grazie all’approvazione all’unanimità dell’ordine del giorno al bilancio della Camera che è stato presentato dalla vicepresidente Maria Edera Spadoni e sottoscritto dai vicepresidenti Mara Carfagna, Ettore Rosato e Fabio Rampelli. Il progetto ‘panchine rosse’ degli Stati generali delle donne è stato vincitore del bando indetto nel 2017 dal ministero delle Pari opportunità e consiste nel dipingere di rosso alcune panchine nei parchi e nelle vie delle città, in ricordo delle vittime di femminicidio. Tutte le panchine – compresa quella di Montecitorio – riportano il numero nazionale antiviolenza 1522 perché, oltre che un momento di riflessione, vogliono essere uno strumento utile. Alle 18 toccherà alla facciata del Palazzo. L’iniziativa rientra nella campagna di sensibilizzazione internazionale delle Nazioni unite in cui il colore arancione simbolizza un futuro più luminoso, libero dalla violenza. L’illuminazione sarà a cura di Enel X.

Nella Capitale per il quarto anno consecutivo il corteo “femminista e transfemminista contro la violenza patriarcale, istituzionale, economica e ambientale” organizzato dal movimento ‘Non una di Meno’ da piazza della Repubblica a piazza San Giovanni.

Del resto i dati delle violenze hanno ormai raggiunto livelli d’allarme: ogni 72 ore in Italia una donna viene uccisa da una persona di sua conoscenza, solitamente il suo partner; 3 femminicidi su quattro avvengono in casa; il 63% degli stupri è commesso da un partner o ex partner. “La violenza – sostengono da ‘Non una di Meno’ – non ha passaporto né classe sociale, ma spesso ha le chiavi di casa e si ripete nei tribunali e nelle istituzioni”.

Dati confermati anche dalla Polizia alla presentazione a Milano dell’iniziativa “Questo non è amore 2019” sulla violenza di genere: da dove emerge che vittime e carnefici sono per lo più italiani: le prime nell’80,2% dei casi, i responsabili nel 74% dei casi. Ed è stato confermato che l’82% delle volte chi fa violenza su una donna, è un volto amico: o il compagno o un conoscente. In aumento il numero dei femminicidi passati dal 37% del 2018 al 49% tra gennaio ed agosto 2019. Il 67% di queste vittime è straniero, e anche qui nel 61% dei casi l’autore è il partner. Per contrastare idealmente questa spirale di violenza, il corteo di Roma è aperto dalle donne e dai centri antiviolenza femministi, il cui lavoro “va riconosciuto, garantito e valorizzato”.

Le donne sono tornate di nuovo in piazza contro la violenza sulle donne a due giorni dalla Giornata internazione che si celebra il 25 novembre.