Al via a Olbia allo sgombero del campo rom in località Sa Corroncedda. L’intervento delle forze dell’ordine fa seguito all’ordinanza del Tribunale di Tempio Pausania.
Il provvedimento del giudice Marco Contu è una risposta alle gravi condizioni igieniche e sanitarie del campo, in cui risiedono cinque famiglie per un totale di una trentina di persone. Ora il Comune di Olbia deve trovare loro una sistemazione temporanea in strutture gestite direttamente dall’amministrazione.
Già da ieri sera gli uomini della polizia municipale e dei vigili del fuoco sono impegnati nelle operazioni, complicate dalla ricerca di sistemazioni alternative per individuare le quali il sindaco Settimo Nizzi ha attivato una task force. Completato lo sgombero, ci sarà da affrontare il problema della bonifica dell’area.
“Abbiamo trovato una sistemazione per tutte le persone di etnia rom che sino a oggi abitavano nel campo di Sa Corroncedda, dove la permanenza era revocata in seguito al provvedimento del tribunale di Tempio che abbiamo ricevuto ieri”. Lo dichiara il sindaco di Olbia, Settimo Nizzi, al termine delle operazioni di sgombero del campo nomadi.
“Ieri sera è stato fatto un sopralluogo per informare gli interessati di quanto disposto dal gip – spiega – gli abitanti hanno chiesto di posticipare lo spostamento di un giorno e d’intesa col magistrato di turno, si è concordato di rinviare le operazioni a stamattina”. Il sindaco riferisce che “tutte le strutture ricettive, le case private e il gestore dell’ex hotel Savoia non erano disponibili ad accogliere persone di etnia rom”. Di conseguenza “abbiamo trovato una soluzione temporanea che salvaguardasse in primis i 15 bambini ancora presenti al campo, ritenendo fondamentale tutelare i nuclei familiari”.
Tre famiglie su cinque sono state sistemate al centro umanitario di via Canova e una in una casa privata, mentre l’ultima ha deciso di risolvere la sua situazione autonomamente. “Sono soluzioni temporanee per risolvere l’emergenza e mettere tutti al sicuro”, afferma l’assessora dei Servizi alla Persona, Simonetta Lai. “Chiediamo a tutti i proprietari di case e strutture ricettive di dare disponibilità degli spazi a queste persone perché possano sistemarsi”, è l’appello di Settimo Nizzi. “Questa piaga e vergogna della nostra città – conclude -diventi nel più breve tempo possibile soltanto un brutto ricordo e permetta a questi nostri concittadini di integrarsi e migliorare la loro e la nostra qualità della vita”.