la vicenda dell’Aias diventa un caso nazionale, proprio oggi le pagine online del Fatto Quotidiano diretto da Peter Gomez che affronta, scandaglia, approfondisce la storia dell’Associazione Italiana Assistenza Spastici della Sardegna.
Da feudo Dc a bacino elettorale per tutto il centro destra, con presenze in Consiglio regionale dei fratelli Randazzo.
“Aias rappresenta un bacino di voti e di interessi che per oltre cinquant’anni ha influenzato, fuori e dentro il Consiglio Regionale, le scelte riguardanti interi segmenti della sanità privata nell’isola”, afferma Paola Pintus la giornalista del Fatto Quotidiano.
“Dapprima con il fondatore, Bruno Randazzo, consigliere regionale e deputato democristiano negli anni 80 e 90. Poi coi figli, Vittorio ex consigliere regionale Udc e attuale direttore amministrativo di Aias, ed Alberto eletto per tre legislature con Udc e Forza Italia, che alle ultime elezioni regionali ha portato in dote all’attuale maggioranza di centro-destra un discreto pacchetto di 2700 voti, utili a mantenere buoni rapporti con l’esecutivo anche se non sufficienti per occupare nuovamente una poltrona nel parlamentino isolano”, prosegue l’articolo del Fatto.
Buoni rapporti tra la famiglia Randazzo e la maggioranza di Christian Solinas, consolidati anche grazie alla presenza tra i sei giornalisti dell’Ufficio stampa della Giunta regionale di Antonello Aime, prima collaboratore in Consiglio Regionale di Alberto Randazzo e poi ufficio stampa dell’Aias.
“Aias Sardegna oggi è un pachiderma con le zampe d’argilla, troppo fragili per reggere una situazione debitoria disastrosa e inspiegabile, su cui anche i chiarimenti offerti dal presidente nazionale Salvatore Nicitra non hanno portato luce. Ma è anche l’unico riferimento assistenziale per oltre 3mila pazienti disabili e per le loro famiglie, che si appoggiano alle 43 strutture presenti nel territorio ed ora temono di restare sole e senza garanzie di continuità”, prosegue il Fatto.