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Il 25 novembre si celebra, in ogni parte del pianeta, la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, voluta dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1999, e la Funzione Pubblica della CGIL Regione Sardegna ha voluto partecipare attivamente all’evento.

“Per l’occasione – si legge in un comunicato – abbiamo confezionato migliaia di fiocchi rossi che saranno distribuiti, nelle giornate del 20, 21 e 22 novembre, presso le sedi territoriali di Cagliari, Oristano, Nuoro, Olbia e Sassari. I fiocchi sono stati realizzati gratuitamente da donne e uomini iscritti/e e/o simpatizzanti. Il 22 novembre, con la preziosa collaborazione del Centro Antiviolenza di Oristano, verrà presentato il libro dal titolo “Siamo marea. Come orientarsi nella rivoluzione femminista” di Benedetta Pintus e Beatrice Da Vela. Un libro che racconta come la rivoluzione femminista debba essere considerata importante quanto quella francese ed industriale ma che ha avuto ripercussioni diverse in tutto il mondo. La presentazione si terrà alle ore 17.30 presso la Ludoteca del comune di Oristano, via Martiri del Congo, a Silì”.

Accettare la parità tra donna e uomo significa sradicare principi, valori e cultura ma soprattutto potere. Le donne, ma anche gli altri movimenti Lgbtqi, stanno ancora oggi, con grande fatica, cercando di ritagliarsi uno spazio sociale, politico e culturale libero da influenze e condizionamenti maschili e maschilisti. Il percorso è ancora lungo anche perché in primis bisogna convincere le donne a credere nelle loro potenzialità e peculiarità. La presentazione del libro si sposa con la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, in quanto vuole rappresentare un excursus storico e culturale sull’emancipazione femminile.  L’emancipazione passa attraverso la capacità di liberarsi o di non cadere nella trappola della violenza fisica e psicologica che porta alla reale limitazione della libertà femminile.

Bisogna lavorare – conclude la nota – sulla prevenzione: sui bambini e sulle bambine, nelle scuole e nei centri di aggregazioni, nei luoghi di lavoro, attraverso i media, le rappresentazioni teatrali e i contesti ricreativi e sportivi. Ogni luogo è quello giusto per parlare di violenza: parlarne aiuta a comprendere e a riconoscere il pericolo. Bisogna adottare un nuovo linguaggio in linea con i cambiamenti storici e culturali, perché come dicono le due autrici, Pintus e Da Vela “Crediamo, infatti, che la questione del linguaggio non sia secondaria, bensì prioritaria, perché non nominare una soggettività significa tentare di cancellarne la stessa esistenza. Bisogna lavorare per una nuova prospettiva culturale basata sul rispetto e la valorizzazione delle differenze.

La FP CGIL invita quindi, il 25 novembre, tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici ad indossare il fiocco rosso, come simbolo di lotta contro questa barbarie.