Non è vero che il vento di maestrale spazza via tutto. Da oltre dieci anni tutti i valori misurati dalle centraline della rete regionale Arpas e da quelle del Comune di Cagliari per il Pm10 e Pm2.5, indicano costantemente dei valori elevati, prossimi ai valori di soglia della normativa italiana 40 mcg/mc media annuale per il Pm10 e 50 mcg/mc media giornaliera e 25 mcg/mc media annuale per il Pm2,5. E molto superiori ai valori di soglia indicati dalla OMS Organizzazione Mondiale della Sanità.
“In sostanza – ha detto Vincenzo Tiana, Legambiente, durante l’ultima conferenza su inquinamento atmosferico e salute nelle aree urbane – l’area cagliaritana da Quartu ad Assemini è investita da una nuvola di particolato, originata in gran parte dalle emissioni dell’intenso traffico automobilistico, che costituisce un fattore di rischio elevato per la salute. Le 170.000 auto che ogni giorno entrano in città si sommano alle 98.000 dei residenti e collocano Cagliari tra le città più congestionate d’Italia”. Dal convegno è nata una piattaforma di proposte di Legambiente. La prima è quella di assumere come riferimento non la normativa italiana ma le soglie indicate dall’Organizzazione mondiale della salute.
Ma c’è anche un obiettivo molto ambizioso: dimezzare entro il 2025 le auto che entrano a Cagliari. Ma anche gli automobilisti cagliaritani possono fare la loro parte. Alte idee: attuare le misure di incentivazione per diffondere l’utilizzo del trasporto pubblico per i dipendenti degli enti comunali, regionali ed aziende private e creare intorno al centro storico di Cagliari una grande ZTL, in vigore in tante città italiane, insieme alla realizzazione dei parcheggi di intercambio agli ingressi della città. Si propone anche il potenziamento della linea 7, anche con le nuove vetture elettriche, portando la frequenza a 10 minuti e renderlo gratuito: in sostanza dovrebbe svolgere la funzione di un ascensore gommato soprattutto per Castello.