Nei prossimi dieci anni l’obiettivo dell’Onu è quello di eliminare la violenza sessuale legata ai conflitti armati, relegandola una volta per tutte “negli annali della storia dell’umanità”: lo ha detto la Rappresentante Speciale dell’Onu per la violenza sessuale legata ai conflitti armati, Pramila Patten, nel corso di una riunione nella sede di New York.
Si tratta di un crimine “che non è una conseguenza inevitabile dei conflitti ma una tattica di guerra”. Per questo le Nazioni Unite hanno dato vita ad un nuovo Fondo globale per le vittime, ha proseguito. “Il risarcimento è ciò che le vittime vogliono di più e ricevono di meno. E’ giunto il momento di fare di questo problema una priorità”, ha sottolineato Patten.
Alla riunione hanno preso parte anche i premi Nobel per la pace Nadia Murad e Denis Mukwege. Quet’ultimo, in particolare, medico e ginecologo in Congo, si è battuto in favore delle donne vittime di violenza sessuale nel suo Paese e nel resto del mondo.
Patten ha sottolineato che in questi ultimi anni molto è stato fatto in materia di contrasto a questo fenomeno ma ancora molto c’è da fare. “La reazione continua ad essere dolorosamente lenta. L’impunità rimane la regola e la giustizia resta rara eccezione – ha detto -. I servizi sono scarsi. E lo stigma è così forte che alcune vittime scelgono di stare con i loro rapitori e abusanti, piuttosto che dover tornare dai loro cari, guardarli negli occhi e sentire la vergogna del loro rimprovero”.
“La violenza sessuale in guerra è da sempre stata taciuta nella storia: è il reato meno denunciato, il meno condannato”, ha detto il vicesegretario generale dell’ONU Amina J. Mohammed. “La creazione della figura del Rappresentante speciale per la violenza sessuale nei conflitti armati, dieci anni fa – ha ribadito – riflette l’impegno delle Nazioni Unite a mettere in evidenza, prevenire e chiedere giustizia per questo crimine che rappresenta un’orribile violazione dei diritti dell’uomo”.
La riunione si è conclusa con un appello all’azione per continuare a mettere le vittime al centro e a cancellare questo reato dalla faccia della terra, “una cosa che sembra impossibile finchè non viene fatta”, è stato detto citando Nelson Mandela.