Alghero si conferma capitale in Sardegna per le produzioni di olio extravergine di grandissima qualità. Le previsioni per la campagna olearia 2019/2020, appena iniziata, parlano di una crescita del 140% rispetto alla precedente. Ma questa zona dell’Isola costituisce un’eccezione. In tutta la regione, infatti, la produzione complessiva di olio sarà di 45mila quintali: +70% sulla campagna 2018-2019 – che con 26.500 quintali è stata la peggiore degli ultimi 15 anni – un segno positivo che non deve ingannare, perchè lontano dallo standard di un’annata olearia ordinaria, 75-80mila quintali.
E’ la fotografia in chiaroscuro che emerge dal report realizzato da Centro studi Agricoli (Csa) sui livelli di produzione in tutte le aree della Sardegna. Quella del 2019-2020 sarà quindi la campagna più scarsa dell’ultimo decennio, con un -65% rispetto alla capacità produttiva della Sardegna. Al nord le cose vanno meglio: ad Alghero, Ittiri, Sorso e Sassari l’aumento sfiora il 100%; al centro la previsione di produzione oscilla tra il 40 e il 45%. Male il sud: nella zona di Dolianova si registra un calo del 60%, che arriva all’80 a Gonnosfanadiga.
Sul fronte prezzi: l’olio extravergine venduto direttamente al frantoio spunta 8 euro al litro. In forte aumento quelli per le produzioni di altissima qualità per la categoria extra vergine olio dop Sardegna, unica dop dell’olio presente nell’Isola. In generale, spiega il presidente del Centro studi Tore Piana, “la ripresa produttiva rimane lontana per colpa del cambiamento climatico, e per la totale assenza di interventi seri e rapidi per far ripartire l’olivicoltura sarda”. Tuttavia, aggiunge, “emerge la grandissima potenzialità delle nostre produzioni, per questo è necessario, da parte della Regione, un ampio piano di investimenti olivicoli a valere anche sui finanziamenti del Psr”.