Egregio Presidente,
mi trovo costretto a scrivere la presente lettera aperta a causa delle perduranti criticità che affliggono il sistema A.I.A.S. della Regione Sardegna. Come a Lei ben noto, gli arretrati nella corresponsione degli stipendi del personale ammontano ormai a 12 mensilità. Una situazione grave ed inaudita, non degna di un Paese civile e di un’associazione insignita, a livello nazionale, dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica per iniziative particolarmente meritevoli.
La commissione d’inchiesta istituita in seno al Consiglio Regionale sardo ha certificato che l’A.I.A.S. Cagliari ha ricevuto, negli ultimi 5 anni, risorse pubbliche per l’ammontare di ben 107 milioni di euro. La stessa Commissione ha stabilito che, alla luce di un trasferimento così elevato di risorse, la mancata corresponsione degli stipendi dei dipendenti non può essere giustificata da eventuali crediti residui vantati dall’A.I.A.S. nei confronti della Regione.
Ho presentato un’interrogazione parlamentare in merito, per informare i ministri interessati della grave situazione causata da questa gestione quantomeno poco trasparente, ricordando che da anni le oltre 1200 famiglie dei dipendenti subiscono vessazioni inenarrabili, in conseguenza delle quali molti hanno rassegnato le proprie dimissioni per giusta causa, mentre alcuni sono stati licenziati in modo discutibile, dopo le rivendicazioni sindacali. Alcuni hanno recentemente deciso di manifestare
il proprio disagio iniziando uno sciopero della fame. Possiamo fare finta di niente di fronte a tutto ciò? Io non credo. Mi permetto di dirle che è necessaria una Sua presa di posizione.
Come forse saprà, ho altresì chiesto un intervento del Governo affinché possa valutare di promuovere il commissariamento della sezione A.I.A.S. di Cagliari. Tuttavia, gli attenti approfondimenti normativi da me compiuti hanno evidenziato, come Lei certamente sa, che il Governo non ha nessun potere di commissariamento verso un ente associativo quale l’A.I.A.S.
Cagliari. È bastato però leggere lo statuto nazionale per apprendere che, tale potere, è attribuito al Consiglio nazionale: il relativo art. 21, tra le altre cose, sancisce che tale organo possa disporre ispezioni nei confronti dei Comitati Regionali e delle Sezioni, nonché sospendere dalla funzione o revocare i Presidenti delle Sezioni, nominando uno o più Commissari per provvedere all’amministrazione ordinaria.
È noto che il commissariamento è stato disposto per altre realtà regionali. In ragione di ciò e alla luce dello stato in cui versa tale sezione, viene naturale ritenere che l’attivazione di poteri ispettivi
e (eventualmente) la scelta di commissariare l’A.I.A.S. Cagliari debbano essere presi in seria considerazione.
La prego di farsi promotore di questa istanza. Glielo chiedo a nome di tutti i dipendenti A.I.A.S., a nome di tutte le persone bisognose di cure ed assistenza, nonché di tutti i loro familiari. Serve un cambio di rotta nella gestione, serve maggiore trasparenza e soprattutto serve rinnovare la fiducia
dei lavoratori e dei pazienti nei confronti di chi gestisce un ente così importante. Questi presupposti, alla luce della situazione che si è venuta a creare, alla luce delle inchieste giudiziarie in corso (nonché della condanna, seppur in primo grado, dell’attuale direttore amministrativo dell’ente) non sono più presenti, da tempo, presso l’A.I.A.S. di Cagliari.
Un’associazione così importante e radicata nel territorio regionale deve necessariamente essere amministrata da soggetti in grado di garantire una gestione priva di ombre, soprattutto nel periodo
antecedente all’attesa pronuncia del tribunale di Cagliari, che dovrà decidere sull’assoggettabilità dell’Ente alle procedure concorsuali.
Le chiedo questo perché sono convinto che Lei e gli altri componenti del Consiglio Nazionale (perlomeno i consiglieri che non risultino in conflitto di interessi sulla decisione) saprete senz’altro individuare, auspicabilmente di concerto con le rappresentanze dei dipendenti, valide personalità, capaci di vantare condotte irreprensibili, competenza, rispettabilità, buon senso. Tutto ciò che è mancato nell’attuale ‐disastrosa‐ gestione.
Pertanto la invito a promuovere il commissariamento anche per tutelare il buon nome e la reputazione dell’Associazione da Lei guidata, che non può non risentire delle così gravi vicende
presenti in alcune delle sue sezioni territoriali. Non si può far finta di niente, anche in ragione del menzionato riconoscimento rilasciato dalla Presidenza della Repubblica: può ancora meritarlo un ente che non controlla adeguatamente le proprie sezioni territoriali, caratterizzate da evidenti problemi di gestione e gravemente inadempienti nella retribuzione dei propri dipendenti? Siamo ancora in tempo per imprimere un cambio di rotta, dare nuova fiducia e nuova speranza al cuore pulsante dell’A.I.A.S. Cagliari: il personale ed i pazienti.
Il mio è un appello alla Sua umanità: non abbandoni i dipendenti A.I.A.S. della Sardegna.
I più cordiali saluti,
Onorevole Alberto Manca