Pastori sardi ancora di fronte al ministro per il prezzo del latte. Cambiano i titolari delle Politiche agroalimentari – a febbraio il faccia a faccia era stato con Gian Marco Centinaio, domani mattina a Cagliari sarà con Teresa Bellanova – ma le proteste restano sempre le stesse.
I portavoce della mobilitazione con il “latte versato” per le strade di tutta l’isola chiamano a raccolta i pastori. L’invito è esplicito: tutti a Cagliari. “Non porteremo elenchi di aziende, come ci è stato chiesta dall’assessore – spiega Gianuario Falchi, uno dei leader della protesta – ma chiediamo a tutti gli amici pastori che nel mese di febbraio hanno buttato il proprio sacrificio e condiviso con noi l’idea del cambiamento di presenziare a Cagliari per far capire che si deve cambiare rotta, che non serve documentazione, ma più che altro umiltà e rispetto nei nostri confronti, essendo la prima grande industria sarda. Assumerci le nostre responsabilità è un dovere rivendichiamo i nostri diritti”. Il riassunto da febbraio a oggi? “Abbiamo presenziato – continua Falchi – al primo tavolo convocati da ben due ministri a Roma e dal prefetto di Sassari che ha gestito otto tavoli ministeriali per conto del governo, i quali ci hanno convocati formalmente e ci sono documenti ufficiali siglati in prefettura con accordi specifici su come deve andare avanti la discussione sulla riforma della filiera”. Il movimento non vuole uscire dai tavoli.
“Certo che in molti – spiega Falchi – sarebbero contenti se non ci fossero i pastori a ricordare con forza gli impegni presi e poi disattesi per la riforma della filiera. Non faremo mai un’associazione e quindi non porteremo mai i documenti che l’assessora ci chiede. Abbiamo sempre detto che siamo senza bandiere e che non volevamo trasformare la lotta di febbraio nella solita associazione burocratica con dirigenti, etc. Siamo e vogliamo rimanere pastori, che desiderano al più presto riappropriarsi della propria tranquillità, necessaria per condurre questo nobile lavoro”.