Questa mattina, quando da oltre 11 giorni i lavoratori Aias sono in sciopero della fame, tornano a farsi sentire, dopo mesi di silenzio i rappresentanti dei sindacati Ugl, Fials, Confintesa e Isa unitamente alla Confederazione Sindacale Sarda- Css ed al Comitato Spontaneo dei Lavoratori dell’Aias.
Una lunga lettera indirizzata all’Assessore Nieddu dove, tra bugie conclamate e interpretazioni, si prova ancora una volta la strada della difesa del datore di lavoro.
La nota inizia con un duro attacco a Cgil, Cisl e Uil, etichettandole come sigle sindacali minoritarie con pochissimi iscritti e accusando l’assessore Nieddu di trattare esclusivamente con queste ultime, per poi dedicare un attacco alla Commissione d’inchiesta, istituita dal Consiglio regionale che a dire di Ugl, Css e Isa si sarebbe rifiutata di ricevere in audizione i rappresentanti dell’Aias.
Affermazione falsa e tendenziosa, che fa emergere una linea di continuità tra i Randazzo e le tre sigle sindacali, anche perché l’Aias è stata ricevuta, ma per scelta i Randazzo hanno inviato gli avvocati e non si sono presentati i vertici dell’associazione.
Due pagine fitte di crediti mai confermati e che anzi, la Commissione d’Inchiesta ha smentito. per chiudere infine con l’invocazione all’Assessore Nieddu di rinnovare la convenzione all’Aias perché garanzia per i posti di lavoro degli attuali 1200 dipendenti.
Una conclusione che rasenta il ridicolo, dove si afferma: “Se lei, Sig. Assessore, avesse ascoltato questa parte maggioritaria sindacale che le scrive, avrebbe sicuramente sentito la voce della stragrande maggioranza dei lavoratori dell’AIAS, che, pur rivendicando con forza il pagamento degli stipendi loro dovuti, si son guardati bene dal chiedere la chiusura o il fallimento della loro Azienda o il ritiro della convenzione con la Ras”. Che, in parole povere vuol dire: “Noi non ci saremmo mai permessi di chiedere il dovuto alla famiglia che ci ha dato un lavoro”.
Aias, l’intreccio tra politica e sanità privata: un affare di famiglia?