Una donna ha trovato una busta piena di conchiglie e ciottoli abbandonata accanto ai cassonetti dei rifiuti, nel quartiere San Donato a Sassari, e ha consegnato tutto alla Polizia locale. La signora ha raccontato che la scorsa estate in altre due occasioni aveva trovato, nella stessa zona, conchiglie e sassi e di averli riportati nel loro habitat naturale. La Polizia locale, anche grazie alle telecamere presenti nella zona, ha avviato le indagini per risalire ai responsabili dei fatti.
Chi porta via dalle spiagge ciottoli e conchiglie rischia infatti pene molto pesanti, come ricorda il comandante, Gianni Serra: “La Regione Sardegna nel 2017 ha legiferato sancendo che chi asporta, detiene, vende anche piccole quantità di sabbia, ciottoli, sassi o conchiglie provenienti dal litorale o dal mare soggiace alla sanzione amministrativa che può raggiungere 3000 euro”. Inoltre, “il codice della navigazione, all’articolo 1162 – aggiunge – stabilisce che chiunque estrae arena, alghe, ghiaia o altri materiali nell’ambito del demanio marittimo o del mare territoriale, ovvero delle zone portuali è punito con la sanzione del pagamento di una somma da euro 1.549,00 a euro 9.296,00. Condotte che possono avere anche rilevanza penale”.
E proprio su questo versante, grazie ad un ordine del giorno fatto proprio dal Governo dopo l’approvazione alla Camera della legge Salvamare, verranno studiati “provvedimenti per sanzionare duramente chi ruba la sabbia dalle spiagge e per contrastare l’inquinamento delle spiagge”, rileva il deputato di Fdi Salvatore Deidda. “Anche in questo caso abbiamo voluto portare all’attenzione del Governo un problema che la Regione Sardegna, con l’assessore dell’Ambiente Gianni Lampis e gli uomini della Forestale e delle Forze dell’ordine, stanno cercando di risolvere. C’è bisogno di provvedimenti nazionali, sanzioni più dure”, conclude.